Alfio Di Gregorio e Viviana Druidi svettano a Peio
Pienamente rispettato il ruolo di favoriti nel campionato italiano in salita a skating. Percorso duro ma successo di partecipazione: oltre 170 concorrenti, fra cui una pletora di ragazzini
PEIO (TN) - 10 settembre - Un Massimino Bezzi soddisfatto quello che ha tirato le somme del campionato italiano in salita a skating che ha portato a Peio quasi 170 concorrenti, fra i quali un gruppo di ragazzi dell'US Nicolosi. E venire fin dalla Sicilia non è certo una passeggiata. Capolista Alfio Di Gregorio, il cui nome ricorre anche al primo posto della classifica in tutte le 9 edizioni del Trofeo “Comune di Peio” con foto che campeggia pure sulla copertina del depliant della gara. Non gli servirà nemmeno cambiarlo nel prossimo anno: basterà semplicemente aggiornarlo perché il vincitore, ancora una volta, è stato lui. Invano hanno cercato di contrastarne la progressione trionfale i due carabinieri Florian Kostner e Bruno Carrara poiché Alfio (nella foto), alla distanza ne ha stroncato ambizioni e velleità dopo aver tirato dall’inizio alla fine senza ricevere un solo cambio. Solo Eugenio Bianchi gli ha dato una mano in partenza, con un paio di strappate, ma ha poi abbandonato. Non stava bene. E così ha dato spettacolo la solita generosità di questo cavallo di razza di 36 anni che non appare affatto intenzionato ad abdicare dal quel ruolo che si è costruito con tenacia e sacrificio in vent’anni di carriera, e con lo spirito di un ragazzino che sembra quasi godere di questo tipo di fatica e non appare mai appagato. Una professionalità da portare ad esempio, che purtroppo trova pochi imitatori.
A Campolongo, due settimane fa, ha pagato un attimo di flessione di fronte all’attacco di Thomas Moriggl, uno dei migliori fondisti, riuscendo comunque a recuperare nel finale il mezzo minuto di distacco accumulato nel tratto più duro; oggi c’erano Kostner e Carrara con tutte le carte in regola per cercare di bissare quell’impresa. Per il momento sono fuori dalla nazionale, ma hanno età e mezzi per reinserirsi nel giro azzurro. Devono tuttavia ricostruirsi l’immagine che si è appannata nell’ultima annata. Anche se la stagione dello sci è ancora lontana e lo skiroll è considerato, a torto, una specie di palliativo pur essendo una disciplina che i fondisti delle squadre nazionali da qualche anno praticano con sempre maggior intensità, qui avevano l’occasione di dimostrare la loro voglia di riscatto. E potevano farlo solamente se si fossero messi in condizione di essere protagonisti in gara e non limitarsi a stare al traino come vagoni attaccati alla locomotiva.
Avere il coraggio di volare alto, di osare, insomma, che è ciò che distingue il campione dal comprimario. L'hanno fatto solo parzialmente. Sono stati gli ultimi due a cedere a poco meno di un chilometro dall’arrivo. Pession, che era con loro, aveva perso la scia qualche centinaio di metri più sotto, all’uscita da Peio Fonti, dove la pendenza torna ad aumentare in quanto ci sono altri 250 metri di dislivello da superare sui 650 complessivi, e ha finito per farsi rimontare da Rainer che ha corso in rimonta. Carrara si è sfilato progressivamente, Kostner gli è rimasto ancora appiccicato fino ai 200 metri finali, dove la salita si impenna ulteriormente. Si sarebbe poi lamentato di essere stato ostacolato nei tentativi di sorpasso, ma è una scusa che regge solo in parte poiché la carreggiata è tanto larga da consentirglielo se avesse avuto gambe e fiato per farlo.
Nulla da fare contro l’ultimo allungo del battistrada, che lo ha lasciato a 8 secondi, mentre Carrara arrivava quasi mezzo minuto dopo. La classifica, con i relativi distacchi, parla chiaro senza bisogno di troppi commenti. I più forti sono venuti a galla con il passare dei chilometri e il sempre maggior accumulo di fatica. Al sesto posto, per la gioia di Massimino Bezzi, Francesco Merlini, il primo degli amatori, tesserato per la società organizzatrice, il GS Caleppiovinil Monte Giner. Naturalmente soddisfatto il “patron” che, contando sulla collaborazione di una ventina di carabinieri e di una sessantina di uomini della protezione civile e qualche vigile del fuoco, è riuscito persino nell’impresa di far chiudere la strada fin dal bivio di Ossana per tutta la durata della manifestazione. Anche ai mezzi pubblici che hanno annullato due corse da e per Malé.
Disposizione preannunciata per tempo e pienamente rispettata: una bella dimostrazione di senso civico e di rispetto per i concorrenti. Che sono stati veramente tanti, in rappresentanza di 22 società, e questo costituisce quasi un record. Pranzo per tutti all'albergo Aurora a conclusione della gara, in attesa della premiazione che si è svolta sul piazzate delle Terme. Una pletora di ragazzini, fra i quali per la prima volta una rappresentanza dello Sci Club Schilpario, il gruppo affidato a Erika Bettineschi, qui in gara per i colori del Brianza Skiroll, a far da contraltare ai coetanei di Montebelluna, Bassano, Trieste e Brianza che animano solitamente queste manifestazioni. Si apre dunque una nuova frontiera, alla quale potrebbero agganciarsene altre se gli allenatori degli sci club capissero l’importanza dello skiroll nella preparazione dei fondisti. Un discorso che la Direzione agonistica sta cercando di portare nei Comitati e che in zona ha trovato il Caleppiovinil come precursore. Peccato che non abbia ancora attecchito nelle altre realtà delle Valli di Sole, di Rabbi e di Non, dove il fondo ha una solida tradizione ancorata purtroppo a vecchi e ormai superati concetti in tema di preparazione. In Valmalenco, tanto per fare un esempio, l'hanno capito e sono venuti in massa seniores e master, e questo potrebbe la strada ai ragazzini della Valtellina, che sono parecchi.
Fra le donne scontata affermazione di Viviana Druidi che, una volta acquisito un distacco di sicurezza, si è limita a controllare la gara, pronta a respingere l’eventuale recupero di Erika Bettineschi. La mano acciaccata in Russia è ormai a posto e questa corsa le è servita come test per la prova conclusiva della Coppa del Mondo in programma nel fine settimana in Francia, con una gara in salita sabato pomeriggio e la mass start domenica mattina.