E' di Coppa del Mondo la prima vittoria di Alessio Berlanda
L'ha ottenuta in Croazia prendendosi finalmente la rivincita su David Bogatec. Tutto azzurro lo sprint: Mateja Bogatec e Anna Rosa fra le donne, fra i maschi completa il podio Emanuele Sbabo battendo nella finalina Simone Paredi
OROSLAVJE (Croazia) 25 giugno – Dopo la gara in salita e la staffetta a coppie, anche lo sprint è soltanto italiano, con il podio tutto azzurro in campo maschile e i primi due gradini fra le donne. A furia di sentire il nostro inno nazionale, diffuso attraverso gli altoparlanti e cantato dagli atleti, il pubblico di questo ameno paese della Croazia è stato messo in grado di fare il controcanto. . Roba da non credere, per chi non ha vissuto questa avventura, come la gente si sia appassionata alle gare, per quanto il risultato apparisse scontato tanta è stata la supremazia azzurra. Letteralmente disarmante, tale da mortificare le ambizioni di qualche giovane emergente, come la tedesca Julia Kockritz che, dopo essersi liberata della russa Zaytseva nei quarti, aspirava a mettere nei guai Mateja Bogatec (nella foto). Purtroppo per lei, nello sprint per il momento la triestina campionessa del mondo è ancora di un buon palmo sopra e lo ha dimostrato pure in questa occasione. Inavvicinabile anche dalla compagna di squadra Anna Rosa (nella foto l'arrivo), che pure sta facendo passi da gigante. Per la Kockritz, comunque, la soddisfazione di avere la meglio nella finale per il terzo posto sull’altro “mostro sacro” della Russa, Marina Firsova, letteralmente strapazzata nella “finalina”, anticipando in questo modo quello che potrà fare quando avrà maturato maggior esperienza. In fin dei conti ha solo 17 anni.
Tutta da godere la marcia di avvicinamento alla finale delle due azzurre. Mateja si è sbarazzata senza problemi di Erika Bettineschi, camoscio della salita che nello sprint si limita evidentemente a far atto di presenza, della tedesca Theres Wolf e infine della Kockritz; Anna si è invece trovata a giocare in campo avverso affrontando e superando di slancio due atlete di casa, Veljkovic negli ottavi e Kauziaric nei quarti, sostenute dagli incitamenti del pubblico.
In semifinale Firsova (a destra nella foto del podio femminile), con una miglior partenza, l’ha impegnata allo spasimo per quasi metà del percorso di 180 metri, ma per il resto non c’è stata storia. L’ha infatti sorpassata in tromba con la sola spinta di gambe: una volta lanciati, l’uso dei bastoncini è controproducente se si sa pattinare bene e l’azzurra in questo ci sa fare. Per la russa, che per pure questioni di sopravvivenza in squadra è in caccia di risultati, è stato indubbiamente un gruppo colpo. Sprizza veleno da tutti i pori, poiché è costretta ad arrangiarsi da sola a causa della sua situazione di separata in casa derivante dalla lotta fra clan che divide la squadra e accantona lei, ed altre qui assenti, come fossero un corpo estraneo L’accesso alla finale le avrebbe dato modo di prendere un certo vantaggio sulla Zaytseva, che gode invece dei favori del CT. Altro brutto colpo al morale, non ripagato dal terzo posto assicuratole dal successo nella finalina. Cercherà la rivincita in questo fine settimana nella prova di Coppa in provincia di Bergamo dove ci sono percorsi più confacenti alle sue caratteristiche.
Altrettanto esaltante la finale maschile. Del resto il preludio lo si era visto nelle qualificazioni con i quattro azzurri nello spazio di 11 centesimi di secondo. David Bogatec e Simone Paredi a pari tempo, Alessio Berlanda a due soli 2 centesimi, Emanuele Sbabo a 11. Di fronte ad uno strapotere del genere il russo Igor Gluhskov, quinto tempo di qualificazione, campione del mondo della specialità e vincitore dell’ultima edizione della Coppa, è apparso evidentemente teso e talmente innervosito da incappare in una partenza falsa nel quarto di finale che lo vedeva opposto al nostro Gioele Ballabio. Quella che per lui doveva essere una pratica di ordinaria amministrazione, poiché Ballabio è sicuramente bravo ma dalla potenzialità ancor tutta da esprimere, sembrava essersi trasformata quasi in un incubo. Tanto da rischiar grosso anche nella seconda partenza, che lo ha visto indeciso al momento dello scatto. Per sua buona fortuna l’azzurro, nella foga, si è infilato un bastoncino fra gli skiroll ed è finito a terra, risollevandosi con la sveltezza e l’agilità di un gatto ma il russo era ormai fuori portata.
Svelto ma anche fortunato per non aver riportato danni al di là di qualche semplice sbucciatura. Il che fa pensare che su di lui vigili qualche santo protettore al quale farebbe bene accendere qualche candela considerando la spettacolare caduta in cui era già incappato nel pomeriggio precedente, durante le qualifiche, poi annullate per un guasto alle apparecchiature di cronometraggio. Ad una decina di metri da traguardo, in piena spinta, lanciato a più di 40 km/h, ancora per un bastoncino finito sotto lo skiroll, è atterrato di schiena e ha superato la linea strisciando come capita di vedere spesso con i motociclisti. Solo che questi hanno la tuta di pelle rinforzata, e non un leggerissimo body di helanca. Ebbene, se l’è cavata con un’abrasione al gomito; intatto il body. Il tempo, 17.21, lo poneva ugualmente fra i migliori.
Per i moschettieri azzurri poi finalisti, l’avvicinamento alla finale non ha avuto problemi negli ottavi: Bogatec si è liberato dell’olandese Hoogerwerf, Sbabo è stato inizialmente pressato dal turco Yuksel, superato con una brusca accelerata finale, Paredi ha subito staccato Glauco Pizzutto, Berlanda si è limitato a tener sotto controllo lo junior tedesco Herler.
Nei quarti il compito di Bogatec, opposto al tedesco Treude, è risultato certamente più agevole di quello di Sbabo (nella foto), se non altro per il valore e il carisma dell’avversario, Gluhskov. Il russo, però, di fronte all’azzurro già bronzo ai Mondiali e quindi da non sottovalutare, si è dimostrato ancor più impacciato che nel turno precedente, tanto da dare l’impressione di aver cambiato la tecnica, già brutta ma estremamente redditizia. Quasi naturale che l’azzurro l’infilasse con una facilità da sembrare quasi irriverente. Lo stesso trattamento che Paredi un paio di minuti dopo avrebbe riservato a Cluny, il migliore dei francesi. Regale lo spunto di Berlanda sull’olandese Hofman.
La situazione si è ovviamente complicata nelle semifinali poiché gli azzurri si sono trovati ad affrontarsi fra loro. Bogatec e Sbabo hanno corso sulla stessa linea fino al traguardo, tanto che si è dovuto ricorrere al fotofinish e a ripetuti ingrandimenti per vedere chi avesse vinto. Il segnale del chip era per Sbabo, ma alla fine il successo è stato assegnato al triestino il quale, in spaccata, è riuscito a mettere la punta della scarpa davanti a quella del vicentino che aveva il ginocchio maggiormente piegato. Netta, invece, la vittoria di Berlanda su Paredi.
Finale dunque al cardiopalmo, con Berlanda che da due anni cerca di battere Bogatec senza mai esserci riuscito. Una situazione che pativa, che influiva sicuramente sul morale per vedersi regolarmente respinto ad ogni scontro, ma non sulla determinazione di riuscire a spuntarla una volta per tutte. E’ un’ossessione che ogni volta che si ritrova contro Bogatec lo rende teso come un violino. In terra croata si è preso la rivincita anche con gli interessi. A questo appuntamento è arrivato curando preparazione e tecnica nei minimi dettagli. Si è meritato questa vittoria. Sempre davanti. Più pronto al via, ma questa non è una novità poiché David perde sempre qualche decina di centimetri al momento dello scatto, ma stavolta il triestino si è trovato immediatamente con un paio di metri distacco che Alessio ha poi gestito con assoluta sicurezza, dando un altro strappo quando David, ormai lanciatissimo, lo stava rimontando E questo spunto gli ha consentito di arrivare un scioltezza e a braccia alzate (nella foto sopra). Un vantaggio significativo: 72 centesimi. Ha vinto la sfida con se stesso e anche con il fantasma di papà Silvano, uno che ha vinto tanto in carriera. Quella del figlio comincia adesso, dalla Coppa del Mondo.
Per il terzo posto lotta sul filo del coltello fra Paredi e Sbabo: fra l’alpino e il paracadutista. Il primo parte meglio, il secondo lo rimonta in progressione e lo sorpassa negli ultimi dieci metri: 8 decimi di secondo a dividerli sul traguardo. Per Paredi un ennesimo quarto posto che sa di beffa; avrà comunque possibilità di rifarsi nel fine settimana bergamasco dove troverà percorsi più confacenti ai suoi mezzi e alla sua tecnica. Si è comunque consolato in fretta: non c'è miglior linimento dello spirito di fraternizzazione che anima questi incontri, che va al di là dei brindisi a base di vodka offerti dai russi a mo' di commiato (nella foto il podio maschile).
Sprint femminile Finale A: 1. Bogatec Mateja ITA 19.33; 2. Rosa Anna ITA 19.60; Finale B: 3. Kockritz Julia GER 19.05; 4. Firsova Marina RUS 19.24
Sprint maschile Finale A: 1. Berlanda Alessio ITA 16.77; 2. Bogatec David ITA 17.05; Finale B: 3. Sbabo Emanuele ITA 16.74; ; 4. Paredi Simone ITA 16.82
QUALIFICAZIONI
Junior femminile 1. Kockritz Julia GER 19.31; 2. Wolf Theres GER 20.11; 3. Wolf Louis GER; 4. Kovacek Marina CRO 21.02; 5. Vuk Maja CRO 22.14
Junior Maschile 1. Pizzutto Folco ITA 17.20; 2. Erler Markus GER 17.30; 3.Pizzutto Glauco ITA 17.31; 4. Bach Sebastian GER 17.81; 5. Kontak Filip CRO 18.00; 6. Assan Kennik GER 18.01; 7. Pticek Martin CRO 18.05; 8. Kizilarslan Izzet 18.15; 9. Akos Kovacs HUN 18.37; 10. Kaiser Stern GER 18.89; 11. Heeg Philip GER 19.36; 12. Crnkovic Blazimir CRO 19.61; 13. Cetin Yasin 19.80; 14. Oglago Samet TUR 20.55
Senior femminile 1. Bogatec Mateja ITA 18.98; 2. Rosa Anna 19.10; 3. Firsova Marina RUS 19.15; 4. Zaytseva Inna RUS 19.38; 5. Esra Gunnes TUR 19.45; 6. Krunoslava Kauziaric CRO 19.72; 7. Druidi Viviana ITA 20.35; 8. Ektova Elena RUS 20.41; 9. Aydn Kelime TUR 20.65; 10. Pieper Audrey FRA 20.91; 11. Veljkovic Zviedzana CRO 21,05; 12. Bettineschi Erika ITA 21.63; 13. Kislukhina Valentina RUS 21.92; 14. Rebecchi Francesca ITA 23.75
Senior maschile 1. Bogatec David ITA16.25; 2. Paredi Simone ITA 16.25; 3. Berlanda Alessio ITA 16.27; 4. Sbabo Emanuele ITA 16.34; 5. Gluhskov Igor RUS 16.62; 6.Hofman Maurits NED 16.80; 7. Cuny Igor FRA 16.91; 8. Pession Jules ITA 17.01; 9. Treude Harald GER 17.07; 10. Di Gregorio Alfio ITA 17.10; 11. Ballabio Gioele ITA 17.21; 12. Yuksel Fatih TUR 17.22; 13. Hoogerwerf Joost NED 17.32; 14. Terrier Nicolas FRA 17.35; 15. Pethokv Alexander RUS 17.38; 16. Rainer Michel ITA e Verboot Desmond NED 17.43; 21. Bianchi Eugenio ITA 17.80; 24. Quadrubbi Matteo ITA 17.91; 26. Theodule Valerio ITA 18.00