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Di Gregorio su Paredi nella Roll Race Appennino Reggiano

Conclusione allo sprint, con un decimo di secondo a dividerli all'arrivo. Terzo Pession. Gara tattica, risolta da un allungo di Gioele Ballabio. Fra le donne Anna Rosa batte Mateja Bogatec

 VIANO (RE) 19 giugno - Ancora una volata fra Alfio Di Gregorio e Simone Paredi, attualmente i più forti del gruppo. E c’era da aspettarselo che la seconda edizione della “Roll Race Appennino Reggiano”, valida come sesta prova della Coppa Italia, si risolvesse allo sprint perché il percorso, pur concludendosi in salita, non è particolarmente selettivo. Per i migliori poco più di mezz'ora a coprire la distanza di 16 km per la maggior parte senza difficoltà altimetriche né pendenze tali da assicurare una certa selezione: è questo è dovuto anche all'abitudine ormai invalsa che, sui percorsi “misti”, si ricorra alle gare tattiche. Nessuno, insomma, che si senta in grado di dare la propria impronta alla corsa, rischiando magari di scoppiare. Che è poi la tattica aggressiva che da sempre contraddistingue Alfio Di Gregorio il quale, però, a 36 anni è diventato più saggio e calcolatore. Massimo risultato con il minimo sforzo. I giovani, se proprio lo vogliono mettere sotto, dovranno trovare il coraggio di osare, attaccandolo ripetutamente, attuando magari un’intesa momentanea (nella foto: Il podio della gara di Trieste, gli stessi atleti negli stessi gradini del podio).

Da Viano a Carpineti, da quota 200 a 480, la possibilità di scatti a ripetizione esiste, ma nessuno ne ha approfittato. Si è andati di conserva fino ad. un paio di chilometri dall’arrivo, dove la strada comincia a salire. Pendenza dolce, tanto che si marcia in doppio, che da sola non poteva bastare a fare selezione poiché fino a quel momento il gruppo di testa, forte di una dozzina di elementi, aveva marciato compatto. A fare l’andatura l’alpino Valerio Theodule, che non ha certo trovato il terreno favorevole per uno che si esprime meglio in classico che a skating e che, per di più, in quest’ultima settimana, approfittando di condizioni di neve favorevole, ha completato il lavoro di carico con lunghe sciate in quota. E come lui i compagni del CS Esercito, Paredi e Jules Pession. Preparazione ideale per presentarsi nella condizione migliore ai due prossimi appuntamenti di Coppa del Mondo: Oroslavie in Croazia in questo fine settimana, e Monte Pora nella Bergamasca in quello successivo.

A creare la selezione definitiva ha dovuto provvedere Gioele Ballabio, ventenne, il più giovane del gruppo seniores, appena passato di categoria. Uno scatto decisivo che ha provocato una frattura importante, poiché con lui sono rimasti soltanto Di Gregorio, Paredi e Pession, mentre Christian Ivaldo, che non è uno scattista, procedeva del suo passo. Tattica vorrebbe che, quando Ballabio ha cominciato a perdere colpi, i due alpini cercassero di mettere in difficoltà il forestale scattando ripetutamente in modo da costringerlo a inseguire l’attaccante di turno, ma così non è stato. Pession si è assunto il compito di fare l’andatura, ma senza cambiamenti di ritmo, Di Gregorio gli si è messo in scia, con Paredi piazzato dietro per cercare poi di sorprenderlo in volata partendogli di sorpresa. Gli è andata buca, ed è la terza volta, visto che a mezzo chilometro del traguardo Di Gregorio ha saltato Pession e ha imposto un ritmo forsennato che Paredi è riuscito a reggere ma trovandosi comunque nell’impossibilità di superarlo per il semplice fatto che, ad ogni tentativo di sorpasso da una parte o dall’altra, il forestale gli chiudeva regolarmente la strada.

Si è presentato davanti anche sull’ultima curva dove Paredi è riuscito ad affiancarlo ma non a superarlo. Un decimo di secondo a dividerli sulla linea del traguardo. Un’inezia che ha comunque confermato come il siciliano trapiantato nel Veneto sappia far valere forte la sua esperienza ventennale senza ricorrere a scorrettezze o malizia, e sia tuttora fresco di entusiasmo e di energie. Immarcescibile malgrado i 36 anni, per niente disposto ad abdicare a quel ruolo di “Re” abbondantemente conclamato, che gli insidiano da più parti. Evidentemente con scarso esito visto che ha imparato ad imporsi anche allo sprint che non è certo la sua miglior qualità. Con il progresso qualitativo del gruppo e l’aumento della velocità, risparmia energie per esplodere nel finale. Chi vuole la pelle dell’orso dovrà dunque adeguarsi e imparare ad esprimersi di persona.

Fra le donne, assente Viviana Druidi, ha fatto la ricomparsa Barbara Sartor e ha vinto Anna Rosa, ringalluzzita dalla sponsorizzazione, magari modesta ma significativa, che la Regione Val d’Aosta ha assicurato agli azzurri del CS Esercito. Un segno di gratificante considerazione che, aggiunto all’impegno messo nella preparazione, al duro lavoro sostenuto in questi mesi che le ha fatto perdere peso affinandone la linea, può farle cullare il sogno di puntare al successo nella Coppa del Mondo. Pur essendo meno veloce di Mateja Bogatec nello sprint, può ugualmente accumulare punti preziosi in questa specialità, equivalerla sul piano e avvantaggiarsi in salita. Russe permettendo, potrebbero essere le due azzurre a giocarsi la Coppa di quest’anno. In questa occasione l’alpina della Valsassina ha potuto approfittare della preziosa scia del primo gruppo dei master per poi staccare la triestina di 20 secondi nel tratto finale. Una gara da manuale. Un centinaio i concorrenti al via, 28 dei quali delle categorie giovanili.

La classifica (pdf)

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it




Da tonussi, Lunedě, 19 Giugno 2006 23:05, Commenti(0)
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