Mondiali skiroll: per gli azzurri più certezze che possibilità Nelle 12 gare in programma si può puntare tranquillamente ad altrettante medaglie con David e Mateja Bogatec nello sprint, Alfio Di Gregorio nell'inseguimento e la staffetta maschile seniores, con buone opportunità per quella juniores Gli avversari più pericolosi? I francesi che corrono in casa, a La Tremblade, su percorsi dove si sono ripetutamente allenati, e i soliti atleti dell'Est, russi in primo piano Tre anni fa, in Val dAosta, fra St. Vincent (pattuglia e sprint), Torgnon (prologo a tecnica classica) e Cervinia (inseguimento a tecnica libera) la squadra azzurra ottenne sette medaglie e il terzo posto nella classifica per nazioni. La parte del leone la fece la Francia conquistando i titoli individuali seniores con Vincent Vittoz e Karine Philippot, oltre che la gara di pattuglia (nella foto) in salita da St. Vincent al Col de Joux che in questi Mondiali, a La Tremblade, sarà sostituita dalla staffetta. Ma sarà ancora la Francia la favorita in questa edizione delle gare iridate? Il pronostico parrebbe scontato poiché i galletti corrono in casa e, sciovinisti come sono, hanno fatto di tutto per primeggiare ancora una volta. Hanno trascurato il circuito della Coppa del Mondo, mandandovi saltuariamente elementi non certo di prima scelta, riservando il meglio proprio per il Mondiale. E il meglio è la squadra di fondo allenata, oggi come allora, dallitaliano Roberto Gal (nella foto, a sinistra, durante un ricevimento all'Eliseo), al quale va il merito indiscusso di quel salto di qualità di cui i francesi sono stati protagonisti in queste stagioni, formalizzato con vittorie individuali e di staffetta in Coppa del Mondo e nelloro individuale del doppio inseguimento di Vittoz a Obertsdorf. Dei tracciati di gara di La Tremblade conoscono ogni particolare, visto che qui si sono allenati in occasione di qualche raduno estivo. Hanno potuto studiarlo con la chiusura al traffico, memorizzando salite, discese, curve, ogni minimo avvallamento della strada. In più, correndo in casa, godono del fattore campo che, con lentusiasmo degli spettatori dOltralpe, è un incentivo che spesso risulta determinante. Tutto più facile, parrebbe, ma non sarà così, per il semplice fatto che questa volta la squadra italiana si presenta compatta in tutte le categorie e in ogni gara. Carica anche sotto laspetto psicologico. Lo ha dimostrato in Coppa, lo può ribadire ai Mondiali. Lavv. Pierluigi Papa, il CT, non si sbilancia più di tanto, ma è convinto di poter puntare ad una medaglia in ogni gara. Un minimo di 12, quindi, che va ben al di là del bottino 2002, ma con possibilità di arrivare alloro in più di una gara e in ogni categoria poiché gli azzurri sono arrivati a questo appuntamento al massimo della condizione. La dimostrazione pratica nellultimo fine settimana a Geyer, in Germania, penultima prova di Coppa del Mondo. Uno stato di forma in progressiva crescita, che ha come traguardo finale quello di Sestola, dove la Coppa si conclude con doppio inseguimento e mass start in salita, e sprint a Pavullo. A meno di sorprese non annunciate dalla Scandinavia, gli avversari più titolati sono gli atleti dellEst già affrontati finora, oltre ai francesi, naturalmente, che non devono però spaventare più di tanto. Sono certamente forti, ma anchessi devono vedersela con i nostri, che a mio modesto parere sono meglio di loro. Per forza di squadra nel suo complesso e per individualità. Paradossalmente lincognita è Alfio Di Gregorio (nella foto). Per quanto sia lindiscusso re della specialità non è mai riuscito a vincere il titolo mondiale: né a Rotterdam né a Cervinia nelle precedenti edizioni del campionato. Secondo in entrambe le occasioni su percorsi dove avrebbe potuto fare sfracelli. Anche contro Vittoz, che a Cervinia lo tenne a debita distanza nellinseguimento, forte del vantaggio accumulato nel prologo a tecnica classica in salita, perché Alfio, in 5 km, accumulò quasi un minuto di distacco. Una sparata iniziale che lo lasciò sulle ginocchia nella parte conclusiva. In Coppa, a la Tremblade, nel 2003, fu autore di una gara che lasciò stupefatto lo stesso Vittoz, che era presente ma nelle vesti di spettatore. In fuga solitaria dallinizio alla fine, il gruppo scatenato al suo inseguimento con cambi regolari, ma quasi due minuti di vantaggio al traguardo. Mai visto una cosa del genere, ammise con ammirazione il campione transalpino. Lodierno Di Gregorio è più forte di quello dallora; deve solo starci con la testa così come va con le gambe. Essere cioè consapevole che era e resta il migliore di tutti, fare la sua gara senza pensare al nome dei suoi avversari poiché Vittoz, su un circuito del genere, per quanto sia uno dei più grandi fondisti al mondo, sugli skiroll gli è inferiore. Ha magari la stessa potenza ma non il passo, quella pattinata fluida ma estremamente efficace di cui Alfio è stato lindiscusso inventore. Ma non è il solo a poter puntare al massimo gradino del podio. Possono arrivarci nello sprint i fratelli David e Mateja Bogatec, la stessa Ana Kosuta se non si farà prendere dallemozione, le due staffette maschili. Quella seniores dipende da Rainer, che era fin qui riconosciuto come un punto di forza ma a Geyer, nel prologo e nellinseguimento, ha toppato. Giornata storta o un calo improvviso di forma che imporrebbe la sua sostituzione con David Bogatec? Lo si vedrà sul posto, nell'ultima refinitura. Da sottolineare che in ogni gara cè più di un azzurro in grado di andare a medaglia, a cominciare da Simone Paredi che sta attraversando un buon momento e può rinverdire gli allori conquistati da junior, e da Viviana Druidi se saprà inserirsi in mezzo allo squadrone russo che, con il ritorno di Elena Vedeneeva, sarà di spessore ben diverso da quelli finora affrontati in Coppa. E russo è anche uno dei favoriti, Igor Glushkov, miglior sprinter fino alle ultime due gare di Coppa, fin quando cioè David Bogatec (nella foto insieme al russo) ne ha preso le misure e lo infila regolarmente. Forse non stava perfettamente bene, a Geyer, ma è sicuramente apparso in affanno. Paredi lo ha messo in difficoltà in semifinale. E di brutto anche. Dicono i tecnici che non ha più la stessa velocità nel richiamo, che denota una pausa, pur minima ma determinante in una gara che si sviluppa su una ventina di secondi. Se è prima era convinto, adesso sembra più condizionato. Di certo, quando si presenta al via, ha qualche sicurezza in meno di uscirne vincitore anche su percorsi e specialità in cui era favorito. Andiamo dunque a La Tremblade tranquillamente, covando più certezze che speranze. Di ogni gara riferiremo puntualmente, su fondoitalia.it, skiroll.it e skitime.it, le impressioni nostre, le testimonianze dei protagonisti e il parere dei tecnici, con il corredo delle foto cui provvederà Roberto Tonussi. Uninformazione disponibile nel giro di 2/3ore dalla conclusione. Un servizio dovuto al mondo dello skiroll, che è diventato una realtà indiscutibile, in progressiva espansione, fatto di tanti appassionati praticanti ma anche da una pletora di fans. Sono venuti a mancare purtroppo i tifosi di Pertile: non perché è venuto meno lentusiasmo, ma solo perché Alberto si è preso una pausa di riflessione. Tanta coreografica caciara che potrà ugualmente riproporsi, se non più nei confronti del forestale di Gallio, in quelli della squadra azzurra di cui, per tanti anni, è stato assoluto protagonista. Giorgio Brusadelli Gara per gara, la composizione delle squadre azzurre: STAFFETTA SPRINT PROLOGO E INSEGUIMENTO IL PROGRAMMA DEI MONDIALI Giovedì 8 settembre Venerdì 9 settembre Sabato 10 settembre Domenica 11 settembre Lunedì 12 septembre
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