La Val Casies
di uno skirollista di Mirco
Collavo
Dalla finestra della Stube si vedono le
dolomiti imbiancate tingersi di rosso per le prime luci dellalba. Sono quasi le 7.
E proprio bello svegliarsi in Valcasies (nella foto: Mirco Collavo guida il
gruppo).
Giù nella valle la pista ed il recinto della partenza; chissà se cè già qualcuno
con gli sci a prendersi il posto? Ma pensiamo a fare una buona colazione.
Scherzo con gli amici e tra apprezzamenti su pane, burro fresco e paraffina cerco di
sdrammatizzare la tensione pre gara.
E normale che capiti di esser un pò emozionati, specie quando si parte davanti a
qualche migliaio di persone che non aspettano che scavalcarti.
Lanno scorso ero caduto in partenza ed ero stato sopravanzato da due-trecento
concorrenti in pochi secondi!
Oppure ancora, come sarà la forma dopo due settimane
di assenza dalle gare?
Allora ecco che il lume della ragione mi riporta
davanti alla realtà.
Non siamo mica qui per stressarci, quindi mettiamoci il
cuore in pace e vada come vada limportante è divertirsi e non far danni.
Del resto le sensazioni del giorno prima erano buone veramente.
La sciata del sabato aiuta sempre molto a riprendere
confidenza con la neve dopo una settimana di
."asfalto".
Ma
Aiuto Anne come facciamo con la bambina?!?
E si perché la Gabriella (5 mesi e mezzo) ha le
sue esigenze ed orari, ha mangiato alle 5 e mezza dovrà mangiare ancora una volta prima
della gara no?
Allora prendiamo su: sci, bastoncini, guanti, occhiali, occhialini, pannolino, bavaglino,
berretto, berrettino, borraccia, bul dellacqua calda, scarpe, poi i pettorali e via
alla partenza.
Arriviamo al parcheggio: già cè gente nel recinto, tutti che testano gli sci
. meno OTTO!
. Ci diciamo: "ma si
.la zeromenoquattro
è sbagliata"
ma la facciamo andare lo stesso
. visto che non ne avevamo
altre.
Allora:
bimba nella slitta, sci ai piedi e via con il riscaldamento verso la partenza
ci
perdiamo di vista
. Aiuto lo stress aumenta perché non so se riuscirò ad entrare
nel recinto in tempo utile, cosa faccio?
Ed ecco che per fortuna trovo Giovanna (grazie Giovanna!) e posso lasciargli la bimba ed
entrare nel recinto dieci minuti prima del via.
Allattamento al volo
e via nel recinto pochi minuti prima dello start anche per
Anne!
Che avventura (nella foto di repertorio: Mirco
Collavo con la slitta della piccola Gabriella).
Ecco, mi piazzo in quinta sesta fila del primo gruppo,
mi volto indietro per vedere Anne e mi accorgo che praticamente parto in secondo gruppo.
Tanti amici mi fanno compagnia lì con me, Boom pronti via, e giù a rotta di collo per la
discesa.
Limportante è non cadere! La tensione, lattenzione è al massimo ed il passo
aimè
instabile (penso:
viva le ruote!).
Ma quante grida dalle retrovie,
le sento solo quando parto indietro, diciamo oltre i due-trecento.
Per fortuna riesco a sorpassare, senza cadere, lo
stormo degli
"urlatori" e torno nel silenzio assoluto dei primi cento (nella
foto: La partenza).
Eee
qui si che il fiato non si spreca.
In discesa gli sci frenano, ma non importa, attenderò
la salita per recuperare ancora se ci riesco.
Scorgo in lontananza un gruppetto, forse cè
anche la prima donna in quel gruppetto, forse anche più duna, se sono riuscite ad
attaccarsi fin dai primi metri ad un gruppo di maschi fanno bene a rimanere al traino.
Arriva la salita ed ecco che il mio orgoglio esce allo scoperto, mi metto a far la
locomotiva per prendere il gruppetto, poco importa se quelli dietro di me si riposano, mi
daranno il cambio se vogliono collaborare sennò pazienza.
Per fortuna con qualche cambio, tiro fino in cima alla valle
ma del gruppetto che
ci stava davanti neanche lombra!
Allora inizio a pensare come mi prenderanno in
giro quelli dello skiroll, dei quali credo di essere il fondista più lento, e come
mormoreranno quando sfogliando le classifiche mi vedranno ancora così indietro (nella
foto: Il vincitore della 42 km Marco Cattaneo in testa al gruppo).
E si chiederanno ancora una volta
."ma come fa poi destate ad andar
così?"
.cosa volete che dica, non lo so neppure io
.
In cima alla salita con lultimo tirone raggiungo lamico di Bolzano
e chiedo informazioni
il gruppetto ed alcune donne avevano sbagliato strada ed
erano molto indietro.
Eeee ma allooora le ho passate senza accorgermene!
.. Giù per la discesa,
finalmente non sono tanto indietro
curva a sinistra curva a destra
saaaaltoooo
finalmente forse sto andando in forma piano piano.
In men che non si dica la gara è finita, non me la ricordavo così corta la discesa, e
neanche le ultime rampette, o forse solo il sollievo del pensiero di finire una gara
discretamente mi ha aiutato a divorare gli ultimi chilometri.
Anne arriva dodicesima delle donne ai 42 km, io ancora una volta 50. Due minuti davanti
alla prima
fiuuu.
Questanno sono abbonato al 50: alla Sgambeda 50,
alla Dobbiaco Cortina invece dopo 50 minuti finiva la benzina e arrivavo quasi 50, alla
Valcasies 50; vabbè speriamo che alla Marciabianca il 50 ci sia solo come
chilometraggio
Aggiornato il 22-02-04. |