Skiroll.it:
Aggiornato il 14-10-08.
Cavalcata solitaria di "re Alfione" nel tricolore granfondo
Ennesima impresa: un'ora 18 minuti e 40 secondi su 35 km
della Valle Maira, da Dronero ad Acceglio (CN) con 578 metri di dislivello. Fra le donne
Daniela Carmagnola allo sprint su Erika Bettineschi
14 OTTOBRE -
Arrivo in tranquilla solitudine per Alfio Di Gregorio nel campionato italiano di
granfondo: l'ennesimo, e non sarà certo l'ultimo di "re Alfione". Quando
innesta la marcia e se ne va non ce n'è più per nessuno. Il tempo di un'ora, 18 minuti e
34 secondi sui 35 km del percorso con 578 metri con di dislivello (dai 578 metri di
Dronero ai 1200 di Acceglio in Valle Maira, salita dolcemente progressiva senza grosse
pendenze al di là di un tornante) commenta da solo la prestazione di cui è stato
autore il forestale avviato verso i 39 anni ma con un passo che non denota certo l'età.
Professionista scrupoloso, fino all'eccesso. Poteva starsene tranquillo e staccarsi nel
finale, ma ha voluto compiere l'impresa, favorita da una splendida giornata di sole, da un
bell'asfalto sul quale poter scaricare senza problemi la potenza di cui dispone e
procedere, quando il terreno lo consentiva, con quelle ampie pattinate con le
braccia dietro la schiena che nello skiroll non solo italiano hanno fatto storia.
Incrementano la velocità e riducono al minimo lo sforzo: roba da manuale, di cui lui è
il massimo interprete.
Un successo, il suo, che è servito come ulteriore
promozione dello skiroll in un territorio, come quello della provincia di Cuneo, sempre
più attratto da questa specialità. Tanto è vero che, a differenza di altre zone dove i
fondisti lo snobbano dal lato agonistico pur servendosi di questo attrezzo nella loro
preparazione estiva, qui si è addirittura riusciti a calamitare nell'Associazione
Pattinatori Savonesi i fondisti degli sci club delle valli Varaita, Maira, Pesio,
Vernenagna e dello sci club Busca. Un campanilismo atavico che si è assopito quasi di
colpo quando Flavio Becchis ha preso l'iniziativa. Gestisce l'aspetto organizzativo e cura
il sito dove vengono inserite classifiche e foto delle gare cui partecipa la sua società.
Un servizio in piena
regola: c'è solo da augurarsi che trovi imitatori. Insegnante di musica,
appassionato di sport, abita a Boves e ha lanciato sui campi di gara 3 dei 4 figli
cominciando a far proseliti anche fra i pattinatori. Come Elisa Fulcheri (nella
foto), categoria allievi, terza ai campionati italiani di Piombino specialità
corsa, che si è data anche allo sci di fondo e ha imparato subito a destreggiarsi con gli
"sci a rotelle" e i bastoncini. Oltre che a tenere la distanza: seconda in
questa gara preceduta di soli 44 secondi dalla compagna di squadra Marianna Rivero
ma tenendo dietro la valdostana Marie Claire Gontier che è stata una delle rivelazioni di
questa stagione.
Boves è conosciuta come la città martire in quanto simbolo della prima strage tedesca in
Italia dopo l'armistizio: il 19 settembre sono 24 i morti lasciati sul terreno dalla
rappresaglia della divisione SS tedesca Leibstandarte "Adolf Hitler" e
350 le case bruciate. Un secondo eccidio avviene durante il rastrellamento per debellare
gli attivissimi partigiani "colpisti" della zona tra il 31 dicembre 1943 e il 3
gennaio 1944: un'altra volta il paese bruciato e 59 vittime tra civili e partigiani.
La
Resistenza sarà poi condotta - a partire dall'estate 1944 - da una brigata garibaldina
(la 177a) e da una gielle, la Brigata "Bisalta" portando Boves ad una
elevatissima partecipazione della sua popolazione alla guerra di liberazione e,
naturalmente, ad altri lutti. Per i non invidiabili primati nel numero delle vittime e
nelle distruzioni la cittadina sarà insignita prima della medaglia d'oro al valor civile
(consegnata nel 1961) e, poi, della medaglia d'oro al valor militare (consegnata nel
1963).
Oggi queste memorie sono conservate sul territorio bovesano e della sua valle Colla,
sparsi di lapidi e di monumenti, nonché sotto il porticato del municipio (ricostruito di
bel nuovo dopo l'incendio) ove sono custoditi lunghi elenchi di morti nelle "due
guerre" (quella fascista e quella di liberazione), le motivazioni delle medaglie
d'oro assegnate al paese, la topografia delle morti e delle distruzioni durante le due
rappresaglie.
Per quanto riguarda lo skiroll, la sua posizione
geografica, situata alla confluenza delle varie valli, ne ha ha fatto il punto di incontro
di chi, nello sport, è portato alla fatica: i fondisti locali, dunque, che si sono
affiancati ai Pattinatori Savonesi trovando pieno appoggio nelle amministrazioni comunali
che nella pratica sportiva vedono il sistema migliore per tenere i giovani lontani dal
consumismo e dai vizi della civiltà d'oggi, e nella Comunità Montana che per
questa occasione ha provveduto a rimettere a nuovo il manto di asfalto del finale di
corsa. Si è tanto creduto a questa iniziativa che già si pensa di portare lo skiroll
sulla salita della Fauniera dove il ciclismo va vissuto pagine eroiche o a Prato Nevoso
dove quest'anno è arrivato il Giro di Francia.
A creare la selezione, più che il tracciato di per se stesso è stata la distanza: 25 km
per le donne, 35 per i maschi a partire dagli juniores. Fra le donne è stata corsa a due
fra Erika Bettineschi e Daniela Carmagnola (nella foto), con
quest'ultima a imporsi in volata. In campo maschile, una volta involatosi Di Gregorio, gli
altri hanno proceduto in gruppo, un po' di conserva.
Alla fine sono rimasti in quattro (nella foto) per cominciare a giocarsi il podio quasi in zona arrivo,
con Roberto Mauro a precedere Jules Pession, Emanuele Sbabo e Andrea Stella, quando Di
Gregorio aveva superato la linea da quasi quattro minuti e mezzo.
Partecipazione ridotta considerando che si è ormai a fine stagione e che si correva in
provincia di Cuneo, che è parecchio fuori mano dalle zone dove lo skiroll conta il
maggior numero di agonisti, e cioé Lombardia e Veneto, ma non abbastanza perché la FIHP
designasse per questa gara un giudice di Trieste, la signora Vischi. E' come una
prezzemolina: la si ritrova dappertutto. Possibile che non ci siano ricambi?
Bella premiazione e assegnazione delle
maglie tricolori (nella foto) a Emanuele Becchis e Marianna
Rivero (allievi), Ivan Giordanengo e Valentina Dalmasso (aspiranti), Andrea Gola e Wanda
Giordanengo (juniores), Daniela Carmagnola e Alfio Di Gregorio (seniores), Alessandro
Riccardi (master 1), Orlando Grivon (master 2), Fernando ferrari (master 3) e Milena
Ghirardi (master femminile). La classifica a squadre, ovviamente, al aGruppo Pattinatori
Savonesi che, giocando in casa, è intervenuto in nodo massiccio totalizzando 5272 punti,
contro 1493 del GSA Vicenza e 1323 del Montebelluna.
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
Aggiornato il 14-10-08. |