Skiroll.it: Aggiornato il 27-05-07.

Sprint in casa Bogatec: vincono David e Mateja

L'apertura stagionale a Trieste vede anche la partecipazione del campione olimpico e Mondiale di fondo Pietro Piller Cottrer. Battuto ma si è divertito. E dalla Slovenia arrivano avversari di rispetto

 TRIESTE - 28 APRILE – Parte lo skiroll e subito si mettono in evidenza i “fratelli d’Italia. Non c’è da meravigliarsi poiché David e Mateja Bogatec sono i migliori specialisti non solo sul piano nazionale ed è altrettanto scontato che si facciano trovare già rodati per la gara organizzata dalla società “di famiglia”, il Mladina, e nella loro città. Rispetto al recente passato, però, la concorrenza si fa sempre più forte. Sicuramente in campo maschile, visto che, come nello sci di fondo, anche nello skiroll la vicina Slovenia sta portando alla ribalta interessati individualità., Anze Andrejka, per esempio. Terzo l’anno scorso, quest’anno si è ritrovato in finale con David Bogatec (a sinistra nella foto), dopo essersi sbarazzato di avversari scomodi come l'azzurro Ivaldo e il connazionale Plenec.    E David, almeno allo sparo dello starter, si è trovato effettivamente in difficoltà. “Mi ha sorpreso in partenza. Mi ero come addormentato. Non lo avevo certo sottovalutato dopo averlo visto nelle fasi precedenti. In qualifica aveva addirittura ottenuto il miglior tempo. Immaginavo dunque che ci sarebbe stata battaglia, e così è stato, almeno nel primo tratto. Poi, quando ho preso velocità e l’ho appaiato, non ci sono stati più problemi. L’ho passato e gli ultimi venti metri li ho fatti sullo slancio”.

 Effettivamente la distanza da percorrere, 130 metri in questo caso , non è che piaccia troppo a David Bogatec, che ha bisogno di un certo spazio per poter sprigionare la sua potenza. “Però stavo bene. Non sono in formissima, in quanto siamo solo all’inizio, ma ho lavorato molto bene sul piano della qualità; un po’ meno per quanto riguarda la quantità. Mi è servita per prendere le misure per le gare a venire. Le sensazioni inizialmente non erano buonissime, ma è andata bene considerando che qui, ad eccezione del russo Glushkov, il mio avversario storico, c’erano i miei compagni di nazionale Berlanda, Paredi, Ferracin che sono i più forti specialisti dello sprint. Mancava solo Sbabo. Prima di andare a cercarli fuori, ai Mondiali e in Coppa del Mondo, gli avversari ce li ho in squadra. Poi quegli sloveni non sono da sottovalutare”.

 Per Mateja Bogatec l’assenza di Anna Rosa, che l’anno scorso l’ha battuta più volte, lo sprint odierno è stata quasi ordinaria amministrazione. Si è ritrovata in finale (nella foto) con Ana Kosuta, compagna di squadra e di nazionale. Sicuramente brava, la migliore delle giovani, ma non ancora alla sua altezza. In più, rispetto alla passata edizione, sul piano fisico stava molto meglio non avendo alle spalle  la stagione di fondo. Gli sci questo inverno, li ha messi solo alle Universiadi. “L’anno scorso ero stanca, di gambe e di testa, avevo quasi la nausea degli allenamenti; mi sono ripresa bene solo a luglio. Sono contenta per la vittoria, anche se non ho esultato tagliando il traguardo. Si correva in casa, affrontavo un’amica, compagna di squadra tra l'altro, e non era il caso. Un avvio migliore, dunque, e questo mi permette di guardare con ottimismo agli impegni che ci aspettano. Sento di avere ancora voglia di affrontare i sacrifici che le gare al massimo livello richiedono. Se dovesse diventare pesante lascerei”.

Un altro che si è divertito è Pietro Piller Cottrer. Nello skiroll lui di solito si mette in gioco nel campionato italiano in piano che viene organizzato a Montebelluna dalla sua società, tanto è vero che l’anno scorso ha vinto il titolo, e poi al Trofeo Sportful, al quale è abbonato, tanto da detenerne il record di vittorie. Quest’anno potrebbe aggiungervi anche la gara che dovesse essere organizzata da Daniele D’Incal, che solitamente gli fornisce il materiale da gara, ma solo se l’allenatore sarà d’accordo. L’allenatore della nazionale di fondo, naturalmente, che al momento non  si sa chi sarà in quanto Chenetti ha da tempo manifestato l’intenzione di lasciare la nazionale. Staff tecnico e organico della squadra si conosceranno fra un paio di settimane.

 La sua presenza a Trieste ha indubbiamente onorato la manifestazione. Al di là del Trofeo Sportful, non capita  spesso che un campione olimpico e mondiale si presenti in una gara di skiroll e ci metta pure impegno per non sfigurare. Lo sprint, si sa, non è certo la sua specialità, anche se un mese fa, proprio in volata battendo Di Centa, ha vinto il titolo tricolore della 50 km, che tra l’altro si correva a tecnica classica. Dove ha fatto passi giganteschi ma non è un big. Ma anche in una staffetta di Coppa del Mondo, schierato in ultima frazione, si era disimpegnato  bene. Battuto, ma solo perché danneggiato in curva da un  francese, dal russo Shiriaev, poi pescato per doping ai Mondiali,  “Però qui mi sono trovato di fronte una situazione del tutto diversa: non mi aspettavo di gareggiare su una distanza di soli 130 metri, perché nel fondo varia da 1200  1500 metri. Una dozzina di secondi: non fai in tempo a partire che se già arrivato. Sbagli un passo e sei fuori”.

Se l’è cavata comunque bene: Ottavo tempo di qualifica (nella foto sopra), ha superato un master, Broz, nel primo confronto diretto dei sedicesimi, si è trovato battuto da Cristian Ivaldo nel successivo quarto. Nono tempo di qualificazione, decimo nella classifica finale. “E’ uno forte, Ivaldo, ma ho sbagliato io. Ero davanti e, quando ho tentato la spaccata, non mi è riuscita poiché lo skiroll è andato un po’ di traverso e lui mi ha passato in tromba. Di più non potevo proprio fare. Ho ripreso ad allenarmi proprio con la gara di oggi, dopo la pausa di fine stagione. E’ stato uno spasso. Ma i sono trovato in mezzo a tanti amici, era come essere a casa”.

A Trieste Pietro è arrivato da solo. La moglie Francesca, che di solito lo segue con i figli Fabio e Marta, è impegnata al Tonale nel corso per maestri di sci. Fondista di ottimo livello prima di sposarsi, ha ripreso ad allenarsi e ha sfruttato l’occasione per  portarsi a casa un diploma che può sempre servire. I figli stanno con i nonni e Pietro per qualche giorno si industrierà a fare il “mammo” senza trascurare la ripresa degli allenamenti e gli impegni della nazionale. Il primo sarà l’incontro di sabato prossimo a Milano con il nuovo presidente Morzenti.

 Ma torniamo alla gara, che ha avuto un contorno d'eccezione per il posto in cui è stata effettuata. Nel porto, in pieno centro, sul mare. Uno spettacolo nello spettacolo. Più nutrito il campo maschile rispetto a quello femminile, e non è certo una novità, tanto che si può mettere insieme il tabellone a 32. Dal tabellone dei sedicesini approdano agli ottavi Andrejka, Barbisan, Piller Cottrer, Ivaldo, Plesec, Jesenovec, Bianchi, Berlanda, Paredi, Bvar, Ferracin, Rupnik, Kosuta, Caretta, Stella e Bogatec. Si affrontano a coppie nell'ordine e passano ai quarti Andrejka, Ivaldo, Plesec, Berlanda, Paredi, Farracin, Caretta e Bogatec. In semifinale arrivano Andrejka e Plesek, e Ferracin e Bogatec (nella foto l'arrivo quasi al fotofinish). Per il primo posto si battono Bogatec e Andrejka, e ha la meglio il primo, mentre per il terzo Ferracin  la spunta su Plesec.

Le donne iniziano direttamente dai quarti con scontri diretti Bogatec / Leoni, Chabloz / Rusconi, Kosuta /  Tagliati, e Druidi / Bolzan. In semifinale si affrontano Bogatec e Rusconi, e passa in finale la prima, mentre Kosuta  batte Druidi la quale, nella finale per il terzo posto, si lascia dietro la più giovane Rusconi (categoria aspiranti).

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

Aggiornato il 27-05-07.