Skiroll.it: Aggiornato il 31-12-99.

E adesso Piglio può guardare anche ai Mondiali

La prova di Coppa del Mondo ha dimostrato una grande attenzione anche ad uno sport minore,  la perfetta interazione fra le istituzioni pubbliche e il comitato organizzatore. In più entusiasmo, cuore e calore popolare

 28 GIUGNO - Come volevasi dimostrare: se vuoi trovare entusiasmo, cuore e calore popolare devi andare al Centro-Sud. La scelta di Piglio (FR) per la Coppa del Mondo e per la successiva candidatura ai Mondiali 2009 si è rivelata azzeccata. Anzi, addirittura superiore alle più ottimistiche previsioni per quanto riguarda  la partecipazione della gente all’avvenimento. Meno marcata a Frosinone, dove è stato effettuato lo sprint,  numerosa lungo il percorso e corale a Piglio per la gara in linea. Folla alla cerimonia inaugurale di giovedì  con la sfilata degli atleti, lo spettacolo musicale Rokin a cura dell’Associazione Agorà e i fuochi artificiali, e a quella di chiusura di sabato con la cena di fine gara nella piazza del municipio, che fra atleti e pubblico hanno visto sedute attorno alle tavolate poco meno di 600 persone. Per l’esattezza sono stati distribuiti 550 pasti: cannelloni, carne con piselli, formaggio, dolcetti, gelato al vino Cesanese. Un’assoluta novità per chi non è di queste parti. Tutto gratis. Mille bottiglie di vino da 375 cc, 3.000 bottiglie d’acqua da mezzo litro, più di un quintale di pane, 20 forme di formaggio da 5 kg l’una, 10 kg di gelato e 25 di dolciumi. Numeri che non hanno bisogno di altri commenti.

  Si è cominciato con le prime premiazioni quando c’era ancora luce e si è finito a notte fonda con l’esibizione delle ballerine sul palco, alle quali si è aggiunta l’atleta russa Marina Firsova (nella foto) che evidentemente, malgrado la sfaticata della gara, aveva ancora energie da spendere. Degna conclusione lo spettacolo pirotecnico. Una replica di quello del giovedì; quasi una mezz’ora di fuochi artificiali di un’intensità e suggestione che ha pochi confronti. Alle 4 del mattino c’era ancora qualcuno in giro.

Numeri significativi di come Piglio si sia preparata per accogliere la Coppa del Mondo, vista in quell’ottica di rilancio dello sport che sta coinvolgendo un po’ tutta la Ciociaria dove l’attività sportiva ha trovato piena e determinante collaborazione degli enti istituzionali: in questo caso il Comune di Piglio, direttamente interessato dalla manifestazione,  la XII Comunità Montana dei  Monti Ernici, la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone che con il suo presidente avv. Francesco Scalia e l’assessore al turismo Danilo Campanari ha fornito un incisivo contribuito a questo evento mondiale. E non è dunque un caso che il calcio abbia raggiunto la serie B e si sia ben comportato nell’ultimo campionato, il volley femminile la serie A 2 e Piglio si sia messo in corsa per la Coppa del Mondo e per i successivi Mondiali.

Da sottolineare, poi quella pista ciclabile, larga due metri, realizzata dove fino a pochi anni fa c’erano i binari della vecchia ferrovia Roma-Fiuggi. Un percorso di circa 23 Km, con una pendenza massima del 6%, in gran parte a mezza costa che lega cinque paesi del nord Ciociaria (Paliano, Serrone, Piglio, Acuto, Fiuggi) lungo i fianchi dei monti Scalambra e Pila Rocca. L'altimetria va dai 606 metri s.l.m. alla partenza a Fiuggi e arriva ai 400 metri s.l.m. all'arrivo al Serrone; toccando il tetto massimo dei 706 metri in territorio di Acuto. La pendenza è per lo più dolce, solo in un caso raggiunge il 6%. L’ideale, dunque, per salutari passeggiate, che sarebbe opportuno realizzare anche dalle nostre parti dove ci sono binari dismessi e abbandonati. La Como-Varese delle Ferrovie Nord, per esempio.

 A partire da Fiuggi il tracciato segue l'attuale strada statale sul lato destro di monte. Dalla parte bassa del paese di Acuto, la pista prosegue a mezza costa, con una splendida vista sul fondovalle e i paesi circostanti, da una quota più elevata di circa 50 metri rispetto al tracciato stradale, con debole e costante pendenza fino alla vecchia stazione di Piglio.

Le vecchie stazioni, restaurate nella loro integrità strutturale, sono già state o saranno destinate ad attività legate al ciclismo, all’escursionismo, al turismo in generale, alla conoscenza delle bellezze naturali, all’artigianato, alla degustazione del vino, il Cesanese a Piglio e dell’acqua di Fiuggi. Alcune stazioni disporranno anche, nei piani superiori, di una piccola ricettività alberghiera quali ostelli o luoghi di sosta per tappe escursionistiche. Quella di Piglio è già stata attrezzata ad ostello con 12 posti letto, e ha ospitato parte della squadra russa. C’è comunque un appunto da fare, e riguarda la manutenzione, affidata alla Comunità montana, che lascia un po’ a desiderare poiché le aree di sosta attrezzate con panche e tavoli sono infestate da erbacce e cespugli che in certi punti restringono anche la carreggiata.

 Ma torniamo a Piglio, e a quell’organizzazione piramidale che ha coinvolto 80 persone fra staff tecnico e addetti al ristoro. Ragazzotti volonterosi, ma anche gente di una certa età, impegnati da mattina a notte, che con la loro opera hanno consentito la piena riuscita della Coppa del Mondo. Volontari ai quali si sono affiancati gli uomini della Protezione civile a bloccare ogni accesso alla strada su cui dovevano passare gli skirollisti della gara in linea da Genazzano a Piglio, sulla distanza di 15 km. Sempre da Genazzano, 10 minuti dopo la gara di Coppa del Mondo è stata data anche la partenza del 14° Trofeo Madonna del Monte, seconda prova del Gran Premio Italia Skiroll 2007. Al vertice dell’apparato Marco Ceccaroni (a sinistra nella foto), il direttore generale dello sci club Madonna del Monte,  che ha tenuto le fila di tutta la manifestazione, commosso fino alle lacrime quando gli hanno dato atto del suo impegno, mentre della parte tecnica e dei collegamenti con le squadre nazionali si è occupato Emanuele Bruni (a destra). Ci hanno messo anche l’anima oltre che la buona volontà.

Tutto è stato reso possibile da un budget di 100 mila euro di cui gli organizzatori hanno potuto disporre, al quale sono poi da aggiungere gli interventi sulle strade che sono state rimesse a nuovo, con beneficio per il traffico che corre nella zona e per gli abitanti di Piglio. Indispensabile si è rivelato l’appoggio politico sul quale l’organizzazione ha potuto contare e che ha fatto gioco di squadra: dal prefetto di Frosinone dott. Piero Cesari, che ha partecipato alla presentazione della gara ma anche all’arrivo e alle premiazioni, fino al sindaco di Piglio Nazzareno Gabrieli, sempre presente nella sua veste di padrone di casa, mentre il presidente del Coni provinciale, prof. Luigi Conte, era a capo del comitato organizzatore.

 C’è stata sicuramente qualche sbavatura in occasione dello sprint davanti alla Villa Comunale di Frosinone, dove sono poi stati effettuati premiazioni, buffet e spettacoli di intrattenimento. Lo sprint, infatti, è una gara piuttosto complicata da organizzare poiché presuppone uno stretto collegamento, che invece è mancato, fra cronometristi, che hanno lavorato ugualmente bene, delegato tecnico FIS, che in questo caso era il croato Zarko Galjanic,  e il giudice di gara Roberta Vischi. Non ha funzionato il tabellone segnatempo nella qualificazione femminile, ed è risultato piuttosto carente il controllo nell’allineamento in partenza. Infatti c’è stato qualcuno che è partito un poco più indietro in modo di trovarsi già lanciato al momento del passaggio sulla fotocellula che fa scattare il tempo e nessuno è intervenuto. Macroscopico il caso di un turco, che ha suscitato proteste. E’ una questione di centesimi di secondo, che risultano però determinanti quando scatta la fotocellula dell’arrivo.

 L’organizzazione ha fatto la sua parte nel predisporre le postazioni di cronometristi e speaker; una maggior attenzione da parte dei delegati tecnici li avrebbe messi in condizione di lavorare meglio.

La città capoluogo, Frosinone, è stata coinvolta nella manifestazione per quanto riguarda la conferenza stampa di martedì e per la gara sprint di venerdì (nella foto sopra il buffet a termine gara); il resto si è svolto tutto a Piglio dove la zona centrale del paese ha cambiato letteralmente aspetto con il grande palco dietro il quale campeggiava un gigantesco tricolore e dove si sono svolti premiazioni e spettacoli d’arte varia, e una serie di stand nei quali hanno trovato posto l’associazione dei donatori di sangue, una mostra fotografica dei momenti e dei personaggi più significativi del Trofeo Madonna del Monte, l’annullo filatelico, l’esposizione di skiroll della ditta Ski Skett di Crestani Sport e della Skiras Gioielli di Walter Simeoni, l’azienda che ha ideato e prodotto la medaglia di questa Coppa del Mondo che rappresenta uno skirollista  stilizzato che è anche il logo della manifestazione. E’ stata disegnata dalla figlia del titolare, Sara, e prodotta nei laboratori orafi di Arezzo.

 Dicevamo del calore popolare che ha accompagnato la sfilata e le premiazioni degli atleti, presentati di volta in volta dallo speaker Silvano Gadin e dalla  presentatrice Janet De Nardis, l’angelo biondo di Rai 2 (nella foto), bellezza statuaria che, con indubbia intelligenza, ha dimostrato una verve non comune nell’approccio con uno sport non certo conosciuto. E’ piaciuta perché, senza posare come sarebbe stato anche il caso, ha saputo immedesimarsi in un ambiente che si è esaltato quando sono stati premiati gli azzurri che hanno primeggiato, e non ha certo lesinato gli applausi neppure ai russi quando è venuto il loro turno. Hanno preso la loro parte di medaglie dominando le gare femminili seniores e juniores, e ottenuto il primo posto in quella juniores maschile e hanno accompagnato il loro inno cantando.

 E tutti insieme, politici, organizzatori, atleti e pubblico, quando i nostri (nella foto Di Centa intervistato da Gadin) sono saliti sul palco ed è stato il momento dell’inno di Mameli, hanno quasi fatto a gara nell’imitarli. Uno spettacolo nello spettacolo, cui si assiste raramente. In tempi di dico,di gay pride e di no global, questo proclamato attaccamento alla bandiera e all’orgoglio nazionale ha portato per qualche ora una ventata di pulizia morale. Se ne sente la necessità ed è venuta da questa gara di skiroll. La dimostrazione, semmai ve ne fosse bisogno, che dopo la Coppa del Mondo Piglio si merita anche il Mondiale. Potrà rivendicarne l’assegnazione quando, in autunno, a Zurigo, il sottocomitato FIS dello skiroll prenderà in esame le candidature. Nella certezza di poter fare una figura ancora migliore. Il primo passo è stato fondamentale: si è partiti con il piede giusto, si tratterà solo di fare qualche aggiustamento.

 

Per la FIHP era una scommessa: che è stata vinta

La scelta di Piglio come sede della prova italiana della Coppa del Mondo 2007, è stata una specie di scommessa per la FIHP poiché finora la cittadina ciociara si era limitata ad una gara promozionale, pur di grande spessore dal punto di vista della qualità dei partecipanti: il Trofeo Salice, che fa parte del circuito Grand Prix Italia, che lo sci club Madonna del Monte organizzava da 14 anni. Gara in linea con arrivo in salita a Piglio.  Fra i nomi dei vincitori, al di là di Alfio Di Gregorio che l'ha monopolizzata, ci sono infatti grandi campioni del fondo come lo spagnolo Juan Jesus Gutierrez, il tedesco poi naturalizzato spagnolo Johann Muehlegg e Giorgio Di Centa proprio l'anno scorso, quando gli fu conferita la cittadinanza onoraria, Guidina Dal Sasso e Olga Kamenskaia. Di Centa, forte delle due medaglie d'oro olimpiche, si assicurò il successo in volata sull'azzurro Valerio Checchi che qui è quasi di casa, essendo di Subiaco.

Da sinistra: Nazzareno Gabrieli, Leandro Naroli, Emilio GasbarroneDopo il flop della Presolana nella gara di Coppa 2006 che costituiva il test per i Mondiali di quest'anno che la FIS aveva assegnato al comprensorio bergamasco, si è rinunciato agli stessi Mondiali, finiti in Croazia,   decidendo di puntare su Piglio per la Coppa del Mondo 2007, in proiezione Mondiali 2009 ai quali punta anche la Russia. Non è stato un azzardo. La questione è stata seguita personalmente da Leandro Naroli, il  consigliere FIHP delegato delegato allo skiroll e dal segretario generale Emilio Gasbarrone. Delineata con Marco Ceccaroni e il suo staff  l'impostazione della manifestazione, presenti anche il CT Papa e Roberto Tonussi della commissione tecnica sono stati visionati i percorsi dello sprint e della gara in linea. Si è constatata la necessità di riasfaltatura di alcuni tratti di strada, che è stata puntualmente effettuata, a conferma dell'appoggio degli enti istituzionali (nella foto da sinsitra: Nazzareno Gabrieli, Leandro Naroli, Emilio Gasbarrone).

La coreografia è stata affidata alla buona volontà degli organizzatori, che si sono superati; per quanto riguarda la condivisione dell'evento e la partecipazione allo stesso si è confidato sul calore della gente del posto che si è dimostrato totale. Lo spettacolo di folla è stato impressionante; l'entusiasmo documentato dalle riprese TV e dalle fotografie, ha lasciato stupefatti non solo i politici onnipresenti nei due giorni di gara, ma anche Naroli e Gasbarrone che pure, fra corsa, artistico e hockey, ad esperienze del genere dovrebbero aver fatto il callo. Ma ne sono usciti commossi, tanto da inserirsi a pieno titolo nel coro di chi intonava l'inno nazionale. Tanto è bastato perché lo skiroll aggiungesse qualche altro punto di credibilità alla pari dignità politica già conquistata con le altre specialità nell'ambito della FIHP.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

Aggiornato il 31-12-99.