Skiroll.it:
Aggiornato il 03-09-07.
Mondiali
staffetta: per gli azzurri "solo" argento e bronzo
Percorso piatto e
per niente selettivo, inevitabili le conclusioni in volata: secondo Glauco Pizzutto fra
gli juniores, terzo Di Gregorio costretto ad inseguire dopo la rottura di un bastoncino
OROSLAVJE
(Croazia) 2 settembre Argento nella staffetta juniores maschile, bronzo in
quella seniores, quarto posto fra le donne seniores. Per la nazionale italiana, un
bilancio indubbiamente sottotono rispetto al bilancio trionfale degli altri tre giorni di
gara, ma con una spiegazione che parte da due direttrici ed è incontestabile. La prima da
collegare alla sfortuna che ha preso di mira Di Gregorio (rottura del puntale del
bastoncino a meno di 1 km dal traguardo mentre era già scattata la volata), alla cattiva
giornata di Mateja Bogatec (sullo sfondo nella foto), completamente fuori fase,
già battuta allo sprint e adesso in staffetta dalla Firsova che in passato ma anche
quest'anno in Coppa si era sempre lasciata alle spalle, e alla evidente superiorità
dellultimo frazionista norvegese Ragnar B. Andersen sul nostro Glauco Pizzutto nella
categoria juniores).
La seconda
allanello di gara, 2 km completamente piatti, con tre curve, lultima delle
quali a soli 60 metri del traguardo. Percorso per niente selettivo tanto è vero che, al
di là delle formazioni più deboli che si sono staccate quasi subito finendo
assai lontane, per le altre è stata sempre corsa di gruppo, con tutti i concorrenti
in scia, incollati luno allaltro come nelle gare di pattinaggio a
rotelle. Ogni tentativo di scatto o di allungo veniva regolarmente bloccato,
Impossibile creare buchi per prendere un minimo di vantaggio che consentisse il
presupposto per una fuga solitaria. Gli unici che ci hanno provato sono stati
lukraino Martsyv, un semplice assaggio, e la nostra Anna Rosa (nella foto) prima del cambio, con il
solo effetto di entusiasmare la platea per il gesto atletico ma con scarsi risultati
pratici.
Per quanto riguarda
lazzurra i 50 metri di vantaggio di cui ha potuto godere Mateja Bogatec sono stati
annullati in mezzo chilometro dalla formidabile svedese Maria Magnusson, che si è tirata
dietro le due russe Firsova e Kurochkina e la tedeschina Kockritz (seniores e
juniores correvano insieme) e la croata Stipanicic; quanto allukraino è stato
immediatamente risucchiato.
Sesta nella
volata a sei la nostra campionissima degli sprint. Non ci stavo proprio con la
gambe, mi sentivo vuota, ha detto fra le lacrime chiedendo scusa alle compagne per la
prestazione negativa, inaspettata da una che da anni è la colonna portante della
squadra "Non andavo per niente. Non mi era mai capitata una cosa del genere,
e non so darmene una spiegazione. A differenza di altre volte, quando partiva qualche
gomitata e si arrivava anche al contatto fisico, la gara è stata assolutamente regolare.
Tutte hanno preso posizione per la volata, ma senza commettere scorrettezze. Avevo provato
ad andar via sfruttando il vantaggio al cambio, ma non me ne hanno dato neppure il tempo;
poi sono finita in fondo al gruppo e non sono stata più capace di venirne fuori alla
ricerca della scia giusta, che era quella della Magnusson. Ci si è piazzata la
Firsova ed è infatti arrivata seconda, mentre la Kurochkina anticipava di un niente
laltra junior Kockritz (nella foto, da sinistra, Mateja, Anna Rosa e Viviana Druidi).
Determinante, in
questa come nelle altre volate, la curva che immette al traguardo. Ad angolo retto ma
molto larga, chi la prendeva per primo poteva mettersi al centro strada e si trovava
dritto sul traguardo guadagnando metri preziosi su chi era invece costretto ad allargarsi
con il rischio di ritrovarsi pure addosso al marciapiede. Sprint da impostare da lontano,
come sono stati capaci di fare i tre vincitori. Con abilità e destrezza il russo
Glushkov, che ha allungato quando ha visto Di Gregorio in difficoltà per la rottura del
bastoncino, di pura potenza la svedese Magnusson per quanto contrastata fino all'ultimo
centimetro dalla russa Firsova, e ancora di potenza il norvegese Andersen mentre il
nostro Glauco Pizzutto finiva vicino al marciapiede insieme al tedesco di colore
Hassan, riuscendo a superarlo ma non a raggiungere il norvegese (nella foto l'arrivo e il
terzetto azzurro: da sinistra Simone Miceli, Folco e Glauco Pizzutto)).
Di effettiva sfortuna,
invece, si deve parlare nel caso di Di Gregorio. E in forma ma risentiva dello
sforzo delle due gare in salita, nelle quali ha dovuto vedersela contro un campione come
Di Centa uscendone battuto ma alla grande. Non è un velocista puro ma, al termine di una
corsa tirata è in grado di farsi valere anche allo sprint. Lanno scorso, in Coppa
del Mondo era stato abile ad affrontare
questa curva per primo uscendone lanciatissimo, e a tenere al largo Gluhskov
costringendolo al terzo gradino del podio, mentre sul secondo finiva lazzurro Sbabo
con tutti gli altri dietro, in sette in pochi metri quadrati di spazio. Ci fu da
meravigliarsi che non si fossero verificati contatti.
Lidea era di
ripetere quella tattica, ma è naufragata a poco più di metà dellultimo giro. Uno
fra Martsyv o Glushkov gli ha tranciato il puntale del bastoncino destro. Poco lontano
cera piazzato il compagno di squadra Ivaldo con il ricambio. Lo ha richiamato
con un urlo, il russo si è reso conto dellincidente in cui era incorso il suo
"storico" e formidabile avversario e ha allungato immediatamente, tirandosi
dietro gli altri. Alfio la racconta così. Il cambio di bastoncino è stato quasi
fulmineo poiché Ivaldo me lha passato con il lacciolo già aperto e così ho potuto
infilarmelo subito, ma gli altri erano ornai lontani, 60-70 metri e viaggiavano a 40
allora. Ho impiegato mezzo chilometro per riportarmi sotto, ma quando è
cominciata la bagarre per prendere le posizioni di testa prima della curva, mi sono
trovato secco. Senza fiato, gambe dure, impossibilitato a rispondere allallungo di
Glushkov e Martsyv. Sfruttando scie e destreggiandomi in mezzo agli altri, è già tanto
che sono riuscito ad acciuffare il terzo posto. Non ci voleva proprio
quellincidente; se ho salvato ancora il podio lo devo solo
allesperienza.
Di più, evidentemente, non si poteva fare.
La staffetta è già per sé una gara anomala; non sempre vincono i più forti,
tanto più se il percorso non è selettivo per durezza (presenza di salite) o per
difficoltà tecniche (discese difficili o troppo veloci che possono frenare i meno
spericolati), curve angolate, che costringano a frenate e ripartenze. Per di più ai
Mondiali la concorrenza si alza di livello e di numero rispetto alle gare di Coppa del
Mondo. Comunque, calcolando una gara in meno, la staffetta junior femminile poiché Ilenia
Casali è tornata a casa in anticipo per ripartire con la nazionale di fondo per un
raduno, ancora una volta ne usciamo come la nazione più forte. 11 medaglie invece
delle 12 ipotizzate: 3 d'oro, 4 d'argento e 3 di bronzo, contro il 4 4 3 russo, il 2 1 1
norvegese, i due ori svedesi, l'oro e i due argenti tedeschi, i tre argenti
dell'Ukraina e i 2 bronzi della Croazia. Ne riparleremo in sede di consuntivo.
Le classifiche
Seniores maschile
1. Russia ( Ivan Anisimov; Vladimir Fedulov; Igor Glushko 11.01.10) 32.
22.51
2. Ukraina (Mikhail Gumenyak; 2. Roman Leybyuk; 3. Vitaly Martsyv9 +00.00.06
3. Italia (Jules Pession, Simone Paredi, Alfio Di Gregorio) 00.00.08
4. Francia (Guillaume Denardin, Igor Cuny, Nicolas Perrier) 00.1.00
5.
Germania (Martin Gillesen, Harald Treude, Dirk Grimm) 00.01.08
6. Turchia (Fatyh Yuksel, Bayram Oren, Muhammet Kizilarslan) 00.01.40
7. Svezia (Fre4drik Persson, Johan Andreasson, Tobias Westman) 01.16.80
8. Lettonia (Artur Brants, Kaspars Kosonoks, Maris Pilsetniek) 04.10.88
9. Croazia (Aledn Kufner, Darko Skreblin, Pavle Kruljac) 05.01.77
Seniores femminile
1. Svezia
(Hanna seppas, Sandra Hansson, Maria Magnusson) 23.18.51
2. Russia (Natalia Zernova, Tatiana Yambayeva, Marina Firsova) +00.00.10
3. Croazia (Lorena Malec, Zvjezdana Veljkovic, Andrijana Stipanicic) 00.01.33
4. Italia Viviana Druidi, Anna Rosa, Mateja Bogatec) 00.01.91
5. Ukraina (Kateryna Tseselska, Lada Nesterenko, Marina Malets Lisogor) 01.28.26
6. Bosnia Erzegovina (Aleksandra Vasiljevic, Tanja Karisik, Sania Vasiljevic) 05.31.11
Juniores
maschile
1. Norvegia (Jonas F. Eek, Markus Moe, Ragnar B. Andersen) 32.25.28
2. Italia
(Folco Pizzutto, Simone Miceli, Glauco Pizzutto) +00.00.19
3. Germania (Torben Claudi, Keyser Sten, Kenni Assan) 00.00.48
4. Croazia (Vlado Babic, Dominik Kordis, Filip Kontak) 00.02.45
5.
Turchia (Omer Yusufoglu, Ekrem Yildrim, Izzet Kizilrslan) 00.40.71
6. Russia
(Alexander Krivolapov, Ivan Kalachev, Ivan Trofimov) 00.41.71
7.
Lettonia (Edgar Ozols, Davis Dravants, Mattis Valdbergs) 02.02.56
8. Bosnia
Erzegovina (Mladen Starcevik, Dorde Petrovic, Aleksander Petrovic) 08.51.94
Juniores femminile
1. Russia (Olga Abramova, Julia Zimakova, Evgenia Kurochkina) 23.16.57
2.
Germania (Theres Wolf, Trerese Montreal, Julia Kockritz) 00.01.16
3. Croazia
(Maja Vuk, Marina Kovacec, Nina Broznic) 02.15.47
4.
Turchia (Burcu Yegin, Methap Civil, B. Gizem Akgul) 05.31.81
Le classifiche
(pdf)
Start list
(pdf)
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
Aggiornato il 03-09-07. |