Skiroll.it:
Aggiornato il 04-10-06.
Pietro ''Killer'' Cottrer per distacco nel
Trofeo Sportful
Battuto Di Centa con il quale aveva staccato il gruppo, ma non il record di
Muehlegg al quale puntava. Terzo Checchi, ma la grande sorpresa è stato l'abruzzese
Giancola, sesto assoluto
FELTRE 1 ottobre - Per la quinta volta Pietro Piller Cottrer (nella
foto il podio) inserisce il suo nome nellalbo doro del Trofeo Sportful
vincendo per distacco su Giorgio Di Centa
(28), Valerio Checchi (102), Roland Clara (107). Due
campioni olimpici a fare la corsa, i loro ipotizzabili successori alle loro spalle. Due
speranze che diventano sempre più certezze, e la conferma arriva proprio da questa gara
che, per la durezza e le caratteristiche del percorso, è sempre stata appannaggio di
campioni. Piller, che oggi ha corso con lautorevolezza di sempre, ha mancato solo il
bersaglio che ad un certo punto si era proposto e poteva anche raggiungere: battere il
record di 34493 che Johann Muehlegg aveva stabilito nel 2001, cinque mesi
prima delle Olimpiadi Salt Lake City dove ha fatto sfracelli vincendo tre medaglie
doro, per essere poi squalificato per doping. Trattamento a base di Nesp,
unEpo potenziata. In più aveva potuto contare fino alla fine sul confronto diretto
con due campioni del calibro di Batory e Baijcicak, e anche dello stesso Piller Cottrer,
staccato sul finale. Tante circostanze concomitanti che hanno assicurato limpresa di
allora, che nessuno è più riuscito a ripetere anche perché, negli anni successivi, la
manifestazione si è sempre svolta sotto lacqua.
Oggi il, tempo era buono, forse con un
po di caldo in più che ha costituito lanomalia di stagione, e con
lasfalto perfetto. Loccasione ideale per provarci, ammette Pietro, anche
se dopo quasi due settimane di carico sul ghiacciaio le condizioni fisiche non sono delle
migliori. Siamo un po' stanchi.
Come ulteriore incentivo tre cartoni di birra Pedavena a chi
fosse transitato per primo al traguardo volante davanti alla birreria. Ci puntava
Zorro, che è schizzato via come una scheggia, e solo io e Di Centa siamo
riusciti a tornargli sotto. Io lho addirittura passato (nella foto). Il
gruppone, che di solito a questo punto è ancora compatto, era staccato di qualche decina
di metri, e così abbiamo insistito. Zorzi ha mollato, io e Giorgio ci siano guardati in
faccia e abbiamo deciso di continuare insieme. Per sei chilometri ci siamo dati
regolarmente il cambio ma, a meno 4 dallarrivo, alluscita di un tornante ho
allungato e mi sono trovato solo.
A due chilometri dallarrivo si
profilava la possibilità di battere il primato di Muehlegg: mi hanno infatti detto che
bastava chiudere in meno di 7 minuti e mezzo e ce lavrei fatta. Però ho sentito le
gambe che via via si appesantivano e, per non saltare, sono stato costretto a ridurre il
ritmo, limitandomi da quel momento a conservare il vantaggio guadagnato. Con qualcuno in
appoggio per stimolarmi, come era capitato a Muehlegg, forse sarebbe andata diversamente.
Anche il caldo si è fatto sentire. Mi resta, con la soddisfazione del quinto successo, la
certezza di una condizione già buona. Segno che il lavoro che stiamo facendo comincia a
pagare e che possiamo puntare con rinnovate ambizioni alla stagione agonistica ormai
sempre più vicina.
E stata una giornata splendida sotto tutti gli aspetti,
a cominciare dalla sorpresa che il dott. Cremonese, ci ha fatto trovare: un body bianco
con i cerchi olimpici e loro sui fianchi destinato al quartetto che ha vinto la
staffetta a Pragelato. Mancava Valbusa, e labbiamo indossato io, Di Centa e Zorzi (nella
foto in primo piano). Se da una parte è servito a farci riconoscere ancor meglio dai
tifosi, dallaltra ha contribuito a gasarci. Un gesto inaspettato, quello del
titolare della Sportful, che dimostra lattenzione con cui ci segue e che, con noi,
gratifica tutto il movimento.
Sulla stessa falsariga, almeno per quanto
si riferisce alle gambe gonfie, le dichiarazioni di Zorro, che in questa gara si è
testato in vista dello sprint di Coppa del Mondo che a fine mese lo attende a Düsseldorf.
Gli brucia solo di essersi fatto battere al traguardo volante di Pedavena, lui sprinter,
da uno che velocista non è di certo. Ho pagato la sparata: quasi un chilometro a
tutta, per poi farmi infilare. Dopo lincidente che mi ha tenuto fermo per quasi un
mese so di non avere ancora la tenuta e tantomeno i cambiamenti di ritmo. A Ramsau, in un
test sulla neve, sono stato lultimo della squadra. Però oggi, su una salita dura,
sono andato assai meglio. Ho lasciato andar via Piller e Di Centa e diversi che nel
frattempo mi erano tornati sotto. Poi pian piano mi sono ripreso e, in progressione, ho
guadagnato diverse posizioni. Pensavo di essere ventesimo e mi sono invece trovato quasi
addosso a Bortot e Carrara che però hanno allungato allultimo chilometro,
vanificando il mio inseguimento. Un decimo posto non da buttare. Comunque soddisfatto del
carico fatto sulla neve, anche se mi ha lasciato un po imballato. Adesso mi aspetta
una settimana di scarico con lavori di qualità e al prossimo raduno su neve cercherò di
rifinire la condizione per Düsseldorf. Quella è una pista anomala dove, per andar bene,
devi beccare la giornata giusta. Se la troverò ci sarò anchio a lottare. Poi
penserò al Tour de Ski dove, se sto bene, posso dire la mia.
Giorgio Di Centa (nella foto davanti a Piller) , che
al Trofeo Sportful ha sempre imbastito grosse battaglie con Pietro "Killer"
Cottrer, ammette la superiorità dellamico/avversario in questa occasione.
Quando se nè andato non sono riuscito a tenerlo. Più di così non potevo
fare. Sono salito del mio passo, cercando di limitare il distacco e nello stesso tempo di
impedire che da dietro mi tornassero sotto. Sono arrivato a mezzo minuto, e altrettanto ho
dato io a Checchi. Ho dimostrato di esserci. La forma è buona, e ho parecchio tempo per
perfezionarla ulteriormente. Posso guardare avanti con tranquillità.
Altrettanto soddisfatto Valerio Checchi
che lanno scorso sulla salita che porta al Passo Croce dAune aveva patito le
pene dellinferno e un paio di cadute sullasfalto viscido per la pioggia.
Al via ero schierato piuttosto dietro e sono stato sorpreso dallo scatto dei miei
tre compagni di squadra. Non sono mai stato uno da partenze folli e ho impiegato un
po ad uscire dal gruppo. Poi, viaggiando come sempre in progressione, me la sono
vista per qualche chilometro con Clara e alla fine lho staccato di qualche metro. Un
terzo posto che mi lascia contento.
Il più felice, però, alla fine è risultato Alessio Giancola, sesto al traguardo. Un abruzzese
che corre per il G.S. Caleppiovinil che ha compiuto un salto di qualità incredibile
rispetto alla scorsa edizione del Trofeo Sportful quando si era piazzato 21° fra i
senior, nei primi 25 nella classifica assoluta. Già allora aveva sorpreso tutti. Questa
volta si è addirittura lasciato alle spalle mezza nazionale olimpica e la seconda squadra
oltre agli atleti dei gruppi militari, tanto da meritarsi i complimenti non solo degli
azzurri ma anche dellallenatore Chenetti, e inoltre da parte del CT dello skiroll, Pierluigi Papa (in gara anche lui e 40° assoluto), che
sarà inserito nella nazionale di questa specialità. Ha dimostrato, semmai ve ne fosse
ancora bisogno, un motore eccezionale di cui, considerando statura e peso,
nessuno gli farebbe credito, oltre a capacità tecniche gli hanno guadagnato la qualifica
di istruttore nazionale.
Un piccoletto, ma con un cuore grande
come una casa e una grinta che compensano le
ridotte dimensioni della carrozzeria. Un fenomeno, verrebbe da dire, che trova debita
valorizzazione alla soglia dei trentanni, condizionato comunque dal fatto che si
allena nel poco tempo libero che il lavoro gli lascia. I risultati fin qui conseguiti lo
qualificano come il miglior amatore in assoluto. Questa gara lha
preparata con convinzione, in vista delle granfondo che lo attendono sulla neve, tirandosi
Remo Di Giacomo, del quale è diventato il consulente
tecnico oltre che compagno di guida nelle lunghe trasferte al nord.
E non è certo un caso che lavvocato pescarese (nella foto)
abbia a sua volta migliorato le sue prestazioni, tanto da levarsi anche lui le sue
soddisfazioni. Prima di tutte quella di arrivare al traguardo in una posizione dignitosa,
che ha liberato i cronometristi dallincubo di attese anomale e gli organizzatori
dalla responsabilità di organizzare le sue ricerche. Adesso sono in parecchi ad
arrivargli alle spalle: un titolo di merito di cui potrà vantarsi con la figlioletta
quando sarà in grado di capire le follie cui il papà si sottopone per mantenersi fedele
allassioma che la mente resta sana solamente se il corpo è altrettanto sano,
inducendola così a seguirlo sulla stessa strada. Lo testimonia con fatti che non si
prestano a interpretazioni equivoche: il miglioramento sul piano sportivo e la tenuta a
debita distanza del rimbambimento che colpisce chi si avvicina alla terza età senza
trovare motivazioni che possano mantenerlo giovane almeno di spirito. Tanto di guadagnato
se poi è pure fresco di fisico.
Gli specialiti dello skiroll? Dopo lo
stupefacente terzo posto di Simone Paredi terzo
l'anno scorso e ventesimo oggi, tutti battuti e lontani in questa occasione. Pagano
evidentemente il peso di una stagione lunga e combattuta che li ha portati a trionfare
agli Europei e in Coppa del Mondo, ma li ha lasciati ormai in riserva, e della
differenza di motore nei confronti con i fondisti , avvantaggiati dalla salita, più
freschi di energia e avviati alla forma migliore. Un discorso che riprenderò nei prossimi
giorni, anche in risposta ad una mail inviatami da un giovane fondista che mi contestava
alcune affermazioni.
Sicuramente di minore impatto, sul piano numerico non certo
sui valori in campo, la gara femminile che è stata dominata dalle russe Olga Savialova e Natalia Korosteleva, due fondiste di Coppa del
Mondo, che si sono battute allaltezza dei maschietti della seconda squadra italiana.
Con loro è andata sul podio Marina Piller,
vincitrice nella scorsa edizione sotto la pioggia, ma con una prestazione
cronometricamente peggiore, che lha lasciata parecchio delusa. Però allora era
arrivata in forma con eccessivo anticipo, e questo lha condizionata negativamente
nella stagione agonistica su neve. Questanno, con la programmazione di Marco Selle,
nuovo allenatore della nazionale femminile, lavvicinamento alle gare su neve
dovrebbe essere più graduale. Avrà tempo e modi per rifarsi.
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
Aggiornato il 04-10-06. |