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Ben 12 medaglie dagli Europei di Yaroslavl: un record

Chiusura con la team sprint e l'oro di Viviana Druidi e Mateja Bogatec, l'argento di Alfio Di Gregorio con Jules Pession, e di Solange Chabloz e Ana Kosuta. Tifo russo per gli azzurri

 YAROSLAVL (Russia) - 6 agosto 2006 – E’ finita in gloria agli Europei in terra russa: 12 medaglie complessive, 4 d’oro, 4 d’argento e altrettante di bronzo, un record anche perché la concorrenza è aumentata in quantà e in qualità. Si è lavorato bene, dunque, e ne riparleremo in sede di consuntivo. Equa divisione per ogni gradino del podio che nella giornata conclusiva ha visto echeggiare altre due volte l’inno tricolore per il successo di Viviana Druidi e Mateja Bogatec nel team sprint femminile seniores, e dell’accoppiata Gabriele Caretta/Glauco Pizzutto nella gara juniores maschile. Il titolo senior maschile è stato mancato da Di Gregorio per un soffio: l’ha battuto di mezzo metro l’ukraino Vitaliy Martsiv allungandosi maggiormente in spaccata (nella foto l'arrivo).
“Ho sbagliato io, e due volte, ammette con obiettività il campione europeo della mass start analizzando la fase conclusiva della volata che lui aveva preso in testa da lontano come tattica e caratteristiche del tracciato in zona traguardo imponevano. Con la mia esperienza dovevo comportarmi diversamente. Ero davanti e, nell’ultima curva, avrei potuto continuare a pattinare e l’ho affrontata invece adottando il passo di giro e questo è stato il primo errore poiché ho perso leggermente in velocità. Poi ho scelto la corsia interna e questo è stato il secondo errore in quanto ho lasciato strada libera sulla seconda all’ukraino che, pattinando, era più veloce di me. Se mi ci fossi infilato io lo avrei invece costretto a stringere il suo raggio di curva rientrando sulla prima corsia, oppure ad allargare per portarsi nella terza allungando così il percorso di quel poco che mi avrebbe concesso di mantenere fin sulla linea del traguardo il vantaggio che già avevo. Poi, e questo lo devo riconoscere, lui è stato più bravo nella spaccata: ha saputo allungarsi di più di quanto sono riuscito a fare io. Questo perché, lui specialista della KO sprint anche come fondista, è più abituato a questo particolare gesto tecnico”.

 Analisi acuta, quella di Alfio, che con l’appoggio di Jules Pession ha sempre tenuto sotto controllo la gara, compiendo l’ autentico miracolo di riportarsi in gruppo quando il russo Glushkov, in pattinata, è finito con il suo skiroll su un bastoncino del forestale, troncandoglielo di netto in un punto in cui non c’era piazzato nessuno che potesse allungargliene un altro in sostituzione. Si era per fortuna in un tratto di leggera discesa ed è riuscito a rientrare con la sola pattinata di gambe. Resta da chiedersi se il gesto dell’avversario sia stato intenzionale o uno dei tanti incidenti che capitano in questo genere di gare in cui si viaggia a velocità folli a strettissimo contatto. E qui, in quel momento, erano in nove a prepararsi all’ultimo decisivo giro di una gara che ha visto Igor Glushkov stranamente rinunciatario, teso più a frenare l’andatura che a rilanciarla come fa solitamente quando si trova in gran giornata. Tanto è vero che sul terzo gradino del podio si sono infilati di forza gli svedesi Grip e Westman e la prima formazione russa, composta dai più esperti e titolati Glushkov e Kukrus è stata preceduta dalla seconda di Bolshakov e Fedoulov.

 Il sospetto deriva dalla tattica aggressiva che i russi hanno adottato in questi europei a cominciare dalla mass start. Più le donne che i maschi, per la verità, tanto è vero che dal momento che è stata adottata la misura di mettere un’auto con cameraman davanti al gruppo per controllarne il regolare comportamento in gara, di colpi bassi non se ne sono visti più. Ma c'è voluta una decisa presa di posizione dei CT italiano e turco. Qualche colpo di bastoncino in faccia, con fuoriuscita di sangue, che si sono presi lo stesso Alfio e a Simone Paredi proprio oggi, ma questo può capitare perché si sta letteralmente ammassati e appiccicati l’uno all’altro. Gara regolare quella femminile (nella foto il podio) che ha aperto l’ultima giornata di gare, e lo stesso è stato per le altre tre.

Per Simone Paredi, che ha trovato in David Bogatec un compagno eccezionale, la botta in faccia è stata un brutto colpo più al morale che al fisico, ed è finito al sesto posto di una volata che, per potenzialità, lo poteva vedere sul podio. Una stagione strana: si sta prendendo soddisfazioni in terra di Francia, nell’Odlo Roller Ski Tour, di cui è capoclassifica, ma fatica ad emergere sul piano nazionale. C’è evidentemente qualcosa da registrare nei suoi meccanismi.

 Inizio subito in gloria con un primo e secondo posto che ha letteralmente annichilito le avversarie. Viviana Druidi, per quanto malmessa, ha lottato alla grande in prima frazione, potendo contare tra l’altro sull’appoggio, insperato a tali livelli, di Erika Bettineschi (nella foto) che nei primi due giri ha addirittura lanciato per prima la sua compagna Anna Rosa. Incredibile. “Questa volta non mi sono lasciata suggestionare come in Presolana, che è casa mia, dove ho pagato l’emozione. Ben consapevole che da me dipendeva anche il risultato della mia compagna, mi sono presa le mie responsabiltà, ho fugato ogni paura e mi sono buttata in mischia a testa bassa .La gara certamente tattica e controllata mi ha agevolato, ma ci ho messo tanto del mio. Infatti, pure nella terza frazione, quando la velocità, è salita di colpo e il gruppo si è spezzato, sono riuscita a tenere il passo anche se non più la prima posizione. Ho stretto i denti, ho tenuto la scia e Anna Rosa ha potuto fare la sua corsa senza essere costretta ad inseguire”.

 E così, oltre all’oro di Mateja Bogatec, è arrivato anche l’argento poiché il finale di gara non è mai sfuggito al controllo delle due azzurre, malgrado la presenza in ultima frazione delle esperta e fortissima Vedeneeva e dell’ukraina Yakimchyk, una che ha fatto bene anche alle recenti Olimpiadi. Mateja (nella foto) ha preso la testa già a 800 metri dal traguardo, Anna le ha coperto le spalle e ha tenuto a bada la reazione delle due avversarie, per poi puntare anch'essa alla vittoria ma stavolta, con il sole e l’asfalto tornato asciutto, la triestina ha potuto sfogare tutta la sua potenza sul terreno dimostrandosi irraggiungibile. Un paio di metri su Anna, che a sua volta ne ha dati altrettanto alla Vedeneeva che aveva disertato le prime due prove di Coppa del Mondo per riservarsi per gli Europei di casa. Si è assicurata la mass start con una gran bella volata, ma ha pagato dazio venerdì nello sprint (quinta) e oggi nella di staffetta di fronte alla ben concertata azione delle azzurre. Le altre erano già uscite di scena quando il ritmo è salito e il gruppo si è spezzato.

 Gara tattica anche fra gli juniores dove la coppia azzurra è riuscita a sfuggire alla morsa dei russi e dell’accoppiata norvegese/sovietica Kuzmin/Andresen. In prima frazione Gabriele Caretta ha tenuto unito il gruppo, ribadendo colpo su colpo e prendendo a sua volta l’iniziativa, mentre Glauco Pizzutto ha mirato alla volata, dove è sicuramente il più forte della categoria, come ha dimostrato nella mass start dopo che la pioggia lo aveva penalizzato nella KO sprint. Non c’è stata storia: ha preso la testa da lontano, ha aumentato progressivamente la velocità e li ha sfilati tutti arrivando, rialzato e festante (nella foto), con una dozzina di metri di vantaggio. Entusiasmo nella folla che pure vedeva battuti i suoi beniamini. Ragazzini in delirio alla ricerca di autografi, ragazze particolarmente interessate alle gare ma pure agli indirizzi e ai numeri di telefono, e questo è stato l’aspetto più piacevole vissuto dall’intera squadra azzurra considerato che da questo punto di vista Yaroslavl non teme concorrenza. Un tifo caloroso anche per i nostri oltre che per i connazionali. Tutte carine, come fossero uscite dallo stesso stampo; razza buona, che evidentemente nei secoli non ha risentito da intrusioni esterne. Sicuramente meglio di Mosca, dove si è fatto tappa nel viaggio di ritorno.

 Nella pari categoria femminile una caduta ha messo fuori gioco le due sorelle tedeschine Teres e Luis Wolf che hanno finora dominato in Coppa del Mondo. Così il successo se lo sono conteso la coppia mista Russia/Ucraina e la prima formazione sovietica. Terze le azzurre Solange Chabloz e Ana Kosuta, e di più non potevano fare poiché Ana ha ripreso ad allenarsi solo dopo gli esami di maturità, brillantemente superati, ma si sono poi ritrovate sul secondo gradino del podio perché, per regolamento, le coppie miste possono gareggiare ma non entrano nella classifica del campionato. Bella conferma dell’aostana, dunque, che resta una certezza anche per la prossima stagione ma si dovrà trovare una valida spalla in una categoria al momento asfittica, mentre la triestina, con il passaggio fra le seniores e la manifestata disponibilità a portare avanti di pari passo università e attività agonistica, potrà fornire al CT Papa ulteriori possibilità di combinazione delle staffette.

Le classifiche

Seniores maschile 2 x 5 giri
1. UKRAINA 1 (Bilosyk Ivan / Martsyv Vitaliy) 41.15.4, 2. ITALIA 2 (Pession Jules / Di Gregorio Alfio) +0.1; 3. SVEZIA (Grip Rikard / Westman Tobias) 0.9; 4. RUSSIA 2 (Bolshakov Nikolay / Fedoulov Martin) 1.9; 5. RUSSIA 1 (Kukrus Andrey / Glushkov Igor) 2.0; 6. ITALIA 3 (Bogatec David / Paredi Simone) 2.1; 7. OLANDA (Hofman Maurits / Verbort Desmond) 2.5; 8. FRANCIA (Perrier Nicolas / Cuny Igor) 3.3; 9. TURCHIA ( Yuksel Fatih / Kizilarskan Muhamed) 3.8; 10. GERMANIA 1 (Gillesen Martin / Preussler Lutz) 47.5; 11. ITALIA 2 (Bianchi Eugenio / Sbabo Emanuele) 47.8; 12. RUSSIA 4 (Yambaev Ilya / Pethukov Alexander) 1.05.8; 13. GERMANIA 2 (Bech Sebastian / Treude Harald) 1.07.2; 14. RUSSIA 3 (Shrikipanskiy Alexander / Belov Vladimir) 1.38.4; 15. RUSSIA 5 (Smirnov Sergei / Novitsky Evgeny) 1.38.8; 16. ITALIA 4 (Ivaldo Cristian / Berlanda Alessio) 1.39.3; 17. UKRAINA 2 (Petrischev Sergei / Drobin Alexandr) 4.14.0; 18. ITALIA 5 (Theodule Valerio / Pizzutto Folco) 4.42.5; 19. RUSSIA / FRANCIA ( De Nardin Guillaume / Zhestkov Pavel) 6.21.3; 20. OLANDA 2 (Verboort Jurran / Hoogerwerf Joost) 8.12.6

Seniores femminile 2 x 3 giri
1. ITALIA 1 (Druidi Viviana / Bogatec Mateja) 28.13.8; 2. ITALIA 2; (Bettineschi Erika / Rosa Anna) +0.2
; 3. RUSSIA 1 (Firsova Marina / Vedeneeva Elena) 0.4; 4. UKRAINA (Nesterernko Lada / Yakimchyk Vita) 0.7; 5. RUSSIA 3 (Kislukhina Valentina / Ektova Elena) 20.6; 6. RUSSIA 4 (Yambaeva Tatiana / Ilijukina Natalia) 31.4; 7. RUSSIA 2 (Nenyukova Elena / Zaytseva Inna) 41.6; 8. TURCHIA (Aydin Kelime / Esra Gunes) 2.16.3

Juniores maschile 2 x 3 giri
1. Italia (Caretta Gabriele / Pizzutto Glauco) 25.52.6
; 2. RUSSIA 1 (Zerebtsov Artem / Kalachev Ivan) +1.0; 3. RUSSIA / NORVEGIA (Kuzmin/Andresen) 1.7; 4. UKRAINA (Nikolave Alexei / Perekhoda Ruslan) 2.0; 5. RUSSIA 2 (Cherezov Maxim / Tsepkov Evgeny) 36.8; 6. RUSSIA 3 (Trofimov Ivan / Zmiy Andrei) 37.5; 7. RUSSIA 4 (Vasiliedv Egor / Smirnov Alexei) 2.03.8; 8. LETTONIA 1 (Majior Valdis / Ozois Edgars) 2.14.0; 9. TURCHIA 1 (Kizilarslan Izzet / Oglago Samet) 2.14.4; 10. TURCHIA 2 (Yusuflogu Omer / Cetin Yasin) 2.58.2; 11. LETTONIA 2 (Missa Edgars / Gaidelis Ilmars) 4.26.4

Juniores femminile 2 x 3 giri
1. RUSSIA / UKRAINA (Petrova Lidia / Tseselska Kateryna) 28.56.3; 2. RUSSIA 1 (Abramova Olga / Kurochkina Evgenia) +6.7; 3. ITALIA (Chabloz Solange / Kosuta Ana) 20.6; 4. RUSSIA 2 (Zaytseva Elena / Guseva Alexandra) 2.27.2; 5. GERMANIA Wolf Luis /Wolf Teres) 3.25.4; 6. LETTONIA (Skrebele Arta / Brice Anete) 4.15.8

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

Aggiornato il 04-03-07.