Skiroll.it:
Aggiornato il 10-12-06.
E' di Coppa del Mondo la prima
vittoria di Alessio Berlanda
L'ha ottenuta in Croazia prendendosi finalmente la rivincita
su David Bogatec. Tutto azzurro lo sprint: Mateja Bogatec e Anna Rosa fra le donne, fra i
maschi completa il podio Emanuele Sbabo battendo nella finalina Simone Paredi
OROSLAVJE
(Croazia) 25 giugno Dopo la gara in salita e la staffetta a coppie,
anche lo sprint è soltanto italiano, con il podio tutto azzurro in campo maschile e i
primi due gradini fra le donne. A furia di sentire il nostro inno nazionale, diffuso
attraverso gli altoparlanti e cantato dagli atleti, il pubblico di questo ameno paese
della Croazia è stato messo in grado di fare il controcanto Roba da non credere, per chi non ha vissuto
questa avventura, come la gente si sia appassionata alle gare, per quanto il risultato
apparisse scontato tanta è stata la supremazia azzurra. Letteralmente disarmante, tale da
mortificare le ambizioni di qualche giovane emergente, come la tedesca Julia Kockritz che, dopo essersi liberata della russa Zaytseva nei quarti, aspirava a mettere nei guai Mateja
Bogatec (nella foto). Purtroppo per lei, nello sprint per il
momento la triestina campionessa del mondo è ancora di un buon palmo sopra e lo ha
dimostrato pure in questa occasione. Inavvicinabile anche dalla compagna di squadra Anna Rosa (nella foto l'arrivo), che
pure sta facendo passi da gigante. Per la Kockritz,
comunque, la soddisfazione di avere la meglio nella finale per il terzo posto
sullaltro mostro sacro della Russa, Marina Firsova, letteralmente
strapazzata nella finalina, anticipando in questo modo quello che
potrà fare quando avrà maturato maggior esperienza. In fin dei conti ha solo 17 anni.
Tutta
da godere la marcia di avvicinamento alla finale delle due azzurre. Mateja si è
sbarazzata senza problemi di Erika Bettineschi, camoscio della salita che nello sprint si
limita evidentemente a far atto di presenza, della tedesca Theres Wolf e infine della
Kockritz; Anna si è invece trovata a giocare in campo avverso affrontando e superando di
slancio due atlete di casa, Veljkovic negli ottavi e Kauziaric nei quarti, sostenute dagli
incitamenti del pubblico.
In semifinale Firsova
(a destra nella foto del podio femminile), con una miglior
partenza, lha impegnata allo spasimo per quasi metà del percorso di 180
metri, ma per il resto non cè stata storia. Lha infatti sorpassata in tromba
con la sola spinta di gambe: una volta lanciati, luso dei bastoncini è
controproducente se si sa pattinare bene e lazzurra in questo ci sa fare.
Per la russa, che per pure questioni
di sopravvivenza in squadra è in caccia di risultati, è stato indubbiamente un gruppo
colpo. Sprizza veleno da tutti i pori, poiché è costretta ad arrangiarsi da sola a
causa della sua situazione di separata in casa derivante dalla lotta fra clan che divide
la squadra e accantona lei, ed altre qui assenti, come fossero un corpo estraneo
Laccesso alla finale le avrebbe dato modo di prendere un certo vantaggio sulla
Zaytseva, che gode invece dei favori del CT. Altro brutto colpo al morale, non ripagato
dal terzo posto assicuratole dal successo nella finalina. Cercherà la rivincita in questo
fine settimana nella prova di Coppa in provincia di Bergamo dove ci sono percorsi più
confacenti alle sue caratteristiche.
Altrettanto esaltante la finale maschile. Del resto
il preludio lo si era visto nelle qualificazioni con i quattro azzurri nello spazio di 11
centesimi di secondo. David Bogatec e Simone Paredi a pari tempo, Alessio Berlanda a due soli 2 centesimi, Emanuele Sbabo a 11. Di fronte ad uno strapotere del
genere il russo Igor Gluhskov, quinto tempo di qualificazione, campione del mondo della
specialità e vincitore dellultima edizione della Coppa, è apparso evidentemente
teso e talmente innervosito da incappare in una partenza falsa nel quarto di finale che lo
vedeva opposto al nostro Gioele Ballabio. Quella che per lui doveva essere una pratica di
ordinaria amministrazione, poiché Ballabio è sicuramente bravo ma dalla potenzialità
ancor tutta da esprimere, sembrava essersi trasformata quasi in un incubo. Tanto da
rischiar grosso anche nella seconda partenza, che lo ha visto indeciso al momento dello
scatto. Per sua buona fortuna lazzurro, nella foga, si è infilato un bastoncino fra
gli skiroll ed è finito a terra, risollevandosi con la sveltezza e lagilità di un
gatto ma il russo era ormai fuori portata.
La sequenza fotografica della caduta di Gioele
Ballabio
Svelto ma anche fortunato per non aver
riportato danni al di là di qualche semplice sbucciatura. Il che fa pensare che su di lui
vigili qualche santo protettore al quale farebbe bene accendere qualche candela
considerando la spettacolare caduta in cui era già incappato nel pomeriggio precedente,
durante le qualifiche, poi annullate per un guasto alle apparecchiature di cronometraggio.
Ad una decina di metri da traguardo, in piena spinta, lanciato a più di 40 km/h, ancora
per un bastoncino finito sotto lo skiroll, è atterrato di schiena e ha superato la linea
strisciando come capita di vedere spesso con i motociclisti. Solo che questi hanno la tuta
di pelle rinforzata, e non un leggerissimo body di helanca. Ebbene, se lè cavata
con unabrasione al gomito; intatto il body. Il tempo, 17.21, lo poneva ugualmente
fra i migliori.
Per i moschettieri azzurri poi finalisti,
lavvicinamento alla finale non ha avuto problemi negli ottavi: Bogatec si è
liberato dellolandese Hoogerwerf, Sbabo è stato inizialmente pressato dal turco
Yuksel, superato con una brusca accelerata finale, Paredi ha subito staccato Glauco
Pizzutto, Berlanda si è limitato a tener sotto controllo lo junior tedesco Herler.
Nei
quarti il compito di Bogatec, opposto al tedesco Treude, è risultato certamente più
agevole di quello di Sbabo (nella foto), se non altro per il valore e il carisma
dellavversario, Gluhskov. Il russo, però, di fronte allazzurro già bronzo ai
Mondiali e quindi da non sottovalutare, si è dimostrato ancor più impacciato che nel
turno precedente, tanto da dare limpressione di aver cambiato la tecnica, già
brutta ma estremamente redditizia. Quasi naturale che lazzurro linfilasse con
una facilità da sembrare quasi irriverente. Lo stesso trattamento che Paredi un paio di
minuti dopo avrebbe riservato a Cluny, il migliore dei francesi. Regale lo spunto di
Berlanda sullolandese Hofman.
La situazione si è ovviamente complicata nelle
semifinali poiché gli azzurri si sono trovati ad affrontarsi fra loro. Bogatec e Sbabo hanno corso sulla stessa linea fino al
traguardo, tanto che si è dovuto ricorrere al fotofinish e a ripetuti ingrandimenti per
vedere chi avesse vinto. Il segnale del chip era per Sbabo, ma alla fine il successo è
stato assegnato al triestino il quale, in spaccata, è riuscito a mettere la punta della
scarpa davanti a quella del vicentino che aveva il ginocchio maggiormente piegato.
Netta, invece, la vittoria di Berlanda su Paredi.
Finale dunque al cardiopalmo, con Berlanda che da due anni cerca di
battere Bogatec senza mai esserci riuscito. Una situazione che pativa, che influiva
sicuramente sul morale per vedersi regolarmente respinto ad ogni scontro, ma non sulla
determinazione di riuscire a spuntarla una volta per tutte. E unossessione che
ogni volta che si ritrova contro Bogatec lo rende teso come un violino. In terra croata si
è preso la rivincita anche con gli interessi. A questo appuntamento è arrivato curando
preparazione e tecnica nei minimi dettagli. Si è meritato questa vittoria. Sempre
davanti. Più pronto al via, ma questa non è una novità poiché David perde sempre
qualche decina di centimetri al momento dello scatto, ma stavolta il triestino si è
trovato immediatamente con un paio di metri distacco che Alessio ha poi gestito con assoluta sicurezza,
dando un altro strappo quando David, ormai lanciatissimo, lo stava rimontando E questo
spunto gli ha consentito di arrivare un scioltezza e a braccia alzate (nella
foto sopra). Un vantaggio significativo: 72 centesimi. Ha vinto la sfida con
se stesso e anche con il fantasma di papà Silvano, uno che ha vinto tanto in carriera.
Quella del figlio comincia adesso, dalla Coppa del Mondo.
Per
il terzo posto lotta sul filo del coltello fra Paredi e
Sbabo: fra lalpino e il paracadutista. Il primo parte meglio, il secondo lo
rimonta in progressione e lo sorpassa negli ultimi dieci metri: 8 decimi di secondo a
dividerli sul traguardo. Per Paredi un ennesimo quarto posto che sa di beffa; avrà
comunque possibilità di rifarsi nel fine settimana bergamasco dove troverà percorsi più
confacenti ai suoi mezzi e alla sua tecnica. Si è comunque consolato in fretta: non c'è
miglior linimento dello spirito di fraternizzazione che anima questi incontri, che va al
di là dei brindisi a base di vodka offerti dai russi a mo' di commiato (nella
foto il podio maschile).
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
LE CLASSIFICHE
Sprint femminile
Finale A: 1. Bogatec Mateja ITA 19.33; 2. Rosa Anna ITA 19.60; Finale
B: 3. Kockritz Julia GER 19.05; 4. Firsova Marina RUS 19.24
Sprint maschile
Finale A: 1. Berlanda Alessio ITA 16.77; 2. Bogatec David ITA 17.05; Finale B: 3. Sbabo
Emanuele ITA 16.74; ; 4. Paredi Simone ITA 16.82
I TEMPI DI QUALIFICAZIONE
Junior femminile
1. Kockritz Julia GER 19.31; 2. Wolf Theres GER 20.11; 3. Wolf
Louis GER; 4. Kovacek Marina CRO 21.02; 5. Vuk Maja CRO 22.14
Junior Maschile
1. Pizzutto Folco ITA 17.20; 2. Erler Markus GER 17.30; 3.Pizzutto
Glauco ITA 17.31; 4. Bach Sebastian GER 17.81; 5. Kontak Filip CRO 18.00; 6.
Assan Kennik GER 18.01; 7. Pticek Martin CRO 18.05; 8. Kizilarslan Izzet 18.15; 9. Akos
Kovacs HUN 18.37; 10. Kaiser Stern GER 18.89; 11. Heeg Philip GER 19.36; 12. Crnkovic
Blazimir CRO 19.61; 13. Cetin Yasin 19.80; 14. Oglago Samet TUR 20.55
Senior femminile
1. Bogatec Mateja ITA 18.98; 2. Rosa Anna 19.10; 3. Firsova Marina RUS 19.15;
4. Zaytseva Inna RUS 19.38; 5. Esra Gunnes TUR 19.45; 6. Krunoslava Kauziaric CRO 19.72; 7.
Druidi Viviana ITA 20.35; 8. Ektova Elena RUS 20.41; 9. Aydn Kelime TUR 20.65;
10. Pieper Audrey FRA 20.91; 11. Veljkovic Zviedzana CRO 21,05; 12. Bettineschi
Erika ITA 21.63; 13. Kislukhina Valentina RUS 21.92; 14. Rebecchi
Francesca ITA 23.75
Senior maschile
1. Bogatec David ITA 16.25; 2. Paredi Simone ITA 16.25; 3. Berlanda Alessio ITA 16.27; 4.
Sbabo Emanuele ITA 16.34; 5. Gluhskov Igor RUS 16.62; 6.Hofman Maurits NED 16.80;
7. Cuny Igor FRA 16.91; 8. Pession Jules ITA 17.01; 9. Treude Harald GER
17.07; 10. Di Gregorio Alfio ITA 17.10; 11. Ballabio Gioele ITA 17.21;
12. Yuksel Fatih TUR 17.22; 13. Hoogerwerf Joost NED 17.32; 14. Terrier Nicolas FRA 17.35;
15. Pethokv Alexander RUS 17.38; 16. Rainer Michel ITA e
Verboot Desmond NED 17.43 ; 21. Bianchi Eugenio ITA 17.80; 24.
Quadrubbi Matteo ITA 17.91; 26. Theodule Valerio ITA 18.00
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