A Simone Paredi (su Roberto De Zolt) il Trofeo Valtellina Scattato al via con il compaesano Eugenio Bianchi, l'alpino comasco ha poi fatto corsa solitaria resistendo al ritorno del fondista della Nazionale Lunghe Distanze e di Tullio Grandelis Non cera il campo di partenti del Gran Prix Sportful, ma il Trofeo Valtellina ha ugualmente richiamato i migliori specialisti che, in questa occasione, si sono dovuti confrontare con due fondisti della Nazionale Lunghe Distanze, Roberto De Zolt e Tullio Grandelis che Simone Paredi, comasco leader della sezione skiroll del C.S. Esercito, ha battuto con indubbia autorità. Li ha staccati prendendo subito la scia del compaesano Eugenio Bianchi, che come il solito è stato autore di una partenza a razzo, ha poi allungato il passo per conto suo e, da distanza, ha controllato il recupero degli avversari. Il solo De Zolt gli è arrivato vicino, ma non abbastanza da impedirgli di tagliare il traguardo a braccia alzate e voltarsi a controllare il distacco.
Ordinaria amministrazione si potrebbe dire, risultato della nuova personalità dellalpino, dimostrata già domenica scorsa sulla salita che da Feltre Pedavena porta al Passo Croce dAune dove si è piazzato alle spalle di Pietro Piller Cottrer e di Giorgio Di Centa, vale a dire dei due migliori fondisti italiani. Campione mondiale della 15 km a tecnica libera il primo, medaglia dargento nel doppio pursuit il secondo che, tra laltro, è stato il migliore degli azzurri nel circuito di Coppa del Mondo. Un terzo posto, il suo, che lo pone in una nuova dimensione. Sul piano qualitativo vale più di un titolo mondiale di skiroll. E considerato luomo della pioggia poiché sa esprimersi al massimo sul fondo bagnato. Ma sui 13 km della strada che da Sondrio porta a Chiesa Valmalenco, con 650 metri di dislivello, ad un certo punto è spuntato il sole, che non ha asciugato del tutto lasfalto ma ha contribuito a livellare i valori. Ma lui ha vinto ugualmente e con maggior facilità di quanto non dicano i distacchi. De Zolt comunque gli è stato degno avversario; purtroppo per lui si è fatto sorprendere dal folle avvio della coppia comasca e con un Paredi del genere era praticamente impossibile che gli si potesse riportare sotto. Il piazzamento, e la prestazione che gli ha permesso di ottenerlo, comunque sono significativi della sua buona condizione. Stanno innanzitutto a dimostrare che ha superato i problemi che lo hanno angustiato nel recente passato, e che può presentarsi allormai imminente stagione agonistica dello sci di fondo con tutte le carte in regola per far bene. Il suo primo obiettivo resta la Fis Marathon Cup, il circuito internazionale delle gran fondo che si apre a metà dicembre a Livigno. Una gara che lha sempre visto protagonista: vincitore addirittura per distacco, a conclusione di una lunga fuga su un percorso che non agevola certo le imprese solitarie, o quantomeno sul podio quando si è arrivati in volata. Fra le donne successo scontato di Viviana Druidi: era la logica favorita e ha fatto corsa a sé.
La cronaca del giornale La Provincia di Sondrio CHIESA VALMALENCO (b.v.) Simone Paredi, portacolori del Centro Sportivo Esercito, ha polverizzato i 13 km di gara tra Sondrio e Chiesa Valmalenco percorrendoli in 39193, vincendo il 10° Trofeo Valtellina di skiroll in salita, valido anche come nona prova di Coppa Italia. Il comasco di Sormano ha dovuto lottare fino alla fine con Roberto De Zolt (Montebelluna) ma in dirittura darrivo è riuscito a precederlo di 107 sotto lo striscione. «Sono subito andato via con Bianchi è stato il commento del vincitore mentre De Zolt e Grandelis erano più attardati. Lungo la strada sono riuscito ad allungare e solo sul finire De Zolt ha recuperato qualche metro. Però ho resistito al suo attacco ed ecco la mia prima vittoria valtellinese». Tullio Grandelis è transitato in terza posizione con un ritardo di 491 da Paredi. Questo il podio della gara principe; ma ci sono stati numerosi vincitori nellappuntamento di ieri; la partecipazione si è attestata sui 160 concorrenti, riempiendo di soddisfazione gli organizzatori dellassociazione sportiva Ruota Libera Rina Forni e Mirko Tavani. «Mi pare di poter tracciare un bilancio molto positivo ha detto proprio la presidente Rina Forni sia per lodierna partecipazione, sia guardando ai dieci anni di lavoro svolto per arrivare sin qui. Abbiamo schierato anche atleti della Ruota Libera e abbiamo pure vinto il Memorial Giuseppe Cederna con Battista Rossi mattatore della categoria Master 2 con 8 e più sul secondo classificato». Il primo concorrente di giornata a passare il traguardo è stato Fabrizio Rusconi esordiente del Lissone, impegnato sui 1800 metri. Due polacchi tra i partenti, mamma e figlio: Dorota e Mariusz Dziadkowiec; terza la mamma (seniores), primo il figlio (ragazzi). «Percorso bellissimo; sono partita con gli uomini, un po difficile, ma sono stati gentili e cavalieri; organizzazione perfetta ha detto la mamma, mentre il figlio ha affermato: «Volevo andare a tecnica classica perché così le ruote non scivolavano poi ho visto che usciva il sole e ho montato quelle per il pattinato, ma lasfalto bagnato mi ha creato qualche grattacapo». Marianna Rocca dellAltavaltellina è terza nella allievi femminile: «La strada bagnata mi ha dato problemi; comunque sono andata con un ritmo medio e nellultimo chilometro ho dato quello che mi rimaneva». Ugo Pedrotti (decimo senior, Ruota Libera): «Nella zona pianeggiante ho incredibilmente tribolato, però in complesso è andata bene. Sono riuscito ad andare al mio ritmo». Roberto Lenatti della Valmalenco passava il traguardo con gli skiroll sottobraccio: «Mi si è rotto dopo Torre, a SantAnna e me la sono fatta a piedi». Luigi Moizi della Polisportiva Albosaggia era alla sua prima esperienza: «Ne ho sempre praticati sulla neve; adesso, anche per problemi alle gambe, ho provato gli skiroll. Neanche male, tutto sommato». Giorgio Brusadelli
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Aggiornato il 16-10-05. |