Concluso a Sestola il primo ritiro della Nazionale Italiana di skiroll SESTOLA (MO) 24 aprile 2005 - Pari dignità allinterno della FIHP con le altre tre specialità con le quali convive nella Federazione Italiana Hockey Pattinaggio, ed cioè hockey, pattinaggio corsa e artistico. Miglior notizia lo skiroll azzurro non poteva ricevere in questo primo raduno che sta effettuando sullAppennino emiliano, dove si gettano le basi di un stagione incentrata su quattro gare di Coppa del Mondo e con i Mondiali in Francia, a La Tremblade, in settembre. Unindubbia iniezione di fiducia per tutto lambiente della nazionale, dal CT Pierluigi Papa ai tecnici Marco Ranaldi, Matteo Sironi, Marco Ripamonti, Mauro Sormani, Roberto Tonussi, alla trentina di atleti, maschi e femmine, che hanno raggiunto Sestola. Una località dove ormai da qualche anno a questa parte sono di casa grazie alla sponsorizzazione del Consorzio Valli del Cimone il cui aiuto non solo economico è risultato determinante prima per lorganizzazione della Rollissima del Cimone e, lanno scorso, della gara finale della Coppa del Mondo. Una manifestazione che ha dimostrato la potenzialità, agonistica ma anche di immagine, di questa specialità sportiva che si sta aprendo a sempre più nazioni. Lultima in ordine di tempo la Russia che proprio a Sestola si era presentata con uno squadrone, specialmente per quanto riguarda le donne. A dare la notizia della pari dignità è stato Leandro Naroli (a destra nella foto insieme al CT Pierluigi Papa), il consigliere nazionale che si occupa dello skiroll allinterno della FIHP. Entusiasta perché, nella riunione del Consiglio Federale a Salerno, il nuovo quadriennio è partito con lo skiroll in primo piano, a cominciare dalla ratifica dello staff tecnico dello skiroll. Riconfermato in toto, a conferma del buon lavoro svolto in questi anni. Per la prima volta una buona mezzora della riunione della Federazione più medagliata del CONI è stata dedicata alla sua relazione. Si è parlato solo di skiroll, di consuntivi e di programmi per la stagione entrante, e si è manifestata la volontà, pur nella limitatezza dei finanziamenti da parte del Comitato olimpico, di investire su unattività in evidente crescita. Per numero di gare, per tesseramento, per consensi. Ma, quel che più conta, per un guadagno di immagine in una percentuale superiore rispetto alle altre tre discipline che pure alla FIHP, anche nel recente passato, hanno portato gloria in quantità industriale. E la conferma è venuta dagli sponsor Daliform e Consorzio Valli del Cimone che hanno confermato il loro apporto, e da Sportful e Rolski che si sono aggiunti questanno. Doveroso, dunque, che il presidente Sabatino Aracu manifestasse, attraverso il consigliere Naroli che se nè fatto portavoce, il suo ringraziamento agli atleti e ai tecnici per ciò che sono stati capaci di fare. E per dimostrare questo ringraziamento in modo tangibile è stato deliberato un impegno di spesa per un abbigliamento adeguato e completo che costituisca anche sul piano del "look" la nuova immagine con la quale lo skiroll si deve presentare sul proscenio nazionale e internazionale. Parità di trattamento con le altre discipline, ma anche doveri e una mentalità del tutto nuovi. Che comprendono, fra laltro, anche il modo di affrontare lo sport in unottica nella quale il risultato è sempre considerato fondamentale ma non è tutto.
Vivere una vita sportiva per poter affrontare le vittorie ma con etica e cultura che il costume attuale può considerare anacronistica ma per chi fa sport deve sempre costituire il modello cui ispirarsi. Abituarsi cioè ad aver rispetto delle regole in maniera puntuale e precisa, guadagnandosi così il rispetto da parte di coloro che queste regole le impongono. E che sono volontari dello sport ma intendono svolgere questo compito prima di tutto come educatori in grado di far capire che lo sport, che può dare molto oggi, conta ancor di più nella vita di domani se è stato in grado di formare una diversa mentalità. Quella del buon cittadino che sa comportarsi con maturità e civiltà in ogni situazione, anche nelle più incresciose. Linvito a tutti, quindi, perché in questo ed in altri raduni e nellattività agonistica ci sia impegno sul programma da portare avanti, rispetto alla maglia che si indossa, un comportamento negli alberghi che corrisponda allimmagine positiva che la Federazione pretende da tutti i suoi affiliati. Considerando poi la convenzione stipulata con la Rai per le riprese TV, un atteggiamento adeguato al cerimoniale quando ci si deve presentare sul podio. La dimostrazione visiva che si è un bel gruppo anche dopo una dura fatica, e non degli sbracati come a volte potrebbe capitare. Allintervento del consigliere nazionale, che ha assicurato la sua presenza al fianco nella squadra ogni volta che gli sarà possibile, ha quindi fatto seguito quello del CT Papa per manifestare la soddisfazione personale per questo primo traguardo raggiunto dallo skiroll di cui è stato nominato responsabile tecnico solo due anni fa. Essere diventato, con pari dignità, parte integrante e importante di una grande Federazione significa aver raggiunto un obiettivo al quale si puntava da almeno 10 anni, ma è comunque ancor più vincolante perché ci si trova ad essere maggiormente responsabili di fronte a se stessi e alla FIHP. Il salto di qualità deve dunque continuare nel tempo, e per far sì che lauspicata nuova mentalità possa essere assorbita dallintero ambiente è necessario che tutti comprendano limportanza della comunicazione, di un franco scambio di idee, di una maggior apertura al dialogo, di un miglioramento dei rapporti interpersonali, privilegiando lo spirito di solidarietà e di squadra rispetto allindividualismo. Su questi concetti gli atleti della nazionale avranno modo di meditare in questo raduno e nel prossimo fine settimana a Trieste, dove si ritroveranno in vista della prima prova di Coppa Italia, una sprint. Il primo assaggio agonistico che consentirà di valutare gli effetti della stagione invernale sulla neve con gli sci di fondo e del duro lavoro effettuato qui a Sestola. Due sedute al giorno, anche sotto la pioggia. Il mattino in salita dal fondovalle Panaro fino a raggiungere il Pian del Falco ( e sono quasi 20 km di dura salita) oltre la quale non si può andare perché la strada verso il Passo del Lupo è ancora chiusa per la neve, tecnica o preparazione "a secco" nel pomeriggio. Il tutto nel confortevole ambiente dellalbergo "da Romano e Giusi" di Vesale, frazione a valle di Sestola che offre unappetitosa e genuina cucina familiare che è il modo migliore di reintegrare le energie spese negli allenamenti. Dopo tanta fatica diventa lecito indulgere a qualche peccato di gola. Giorgio Brusadelli
Aggiornato il 22-07-05. |