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Nazionale
Italiana Skiroll Ritiro
collegiale - Sestola (M0)
22-25 aprile 2005 |
Concluso a
Sestola il primo ritiro della Nazionale Italiana di skiroll
SESTOLA
(MO) 24 aprile 2005 - Pari dignità allinterno della FIHP con le altre tre
specialità con le quali convive nella Federazione Italiana Hockey Pattinaggio, ed cioè
hockey, pattinaggio corsa e artistico. Miglior notizia lo skiroll azzurro non poteva
ricevere in questo primo raduno che sta effettuando sullAppennino emiliano, dove si
gettano le basi di un stagione incentrata su quattro gare di Coppa del Mondo e con i
Mondiali in Francia, a La Tremblade, in settembre. Unindubbia iniezione di fiducia
per tutto lambiente della nazionale, dal CT Pierluigi Papa ai tecnici Marco Ranaldi,
Matteo Sironi, Marco Ripamonti, Mauro Sormani, Roberto Tonussi, alla trentina di atleti,
maschi e femmine, che hanno raggiunto Sestola. Una località dove ormai da qualche anno a
questa parte sono di casa grazie alla sponsorizzazione del Consorzio Valli del Cimone il
cui aiuto non solo economico è risultato determinante prima per lorganizzazione
della Rollissima del Cimone e, lanno scorso, della gara finale della Coppa del
Mondo. Una manifestazione che ha dimostrato la potenzialità, agonistica ma anche di
immagine, di questa specialità sportiva che si sta aprendo a sempre più nazioni.
Lultima in ordine di tempo la Russia che proprio a Sestola si era presentata con uno
squadrone, specialmente per quanto riguarda le donne.
A dare la notizia della pari dignità è stato Leandro Naroli (a destra nella
foto insieme al CT Pierluigi Papa), il consigliere nazionale che si occupa dello
skiroll allinterno della FIHP. Entusiasta perché, nella riunione del Consiglio
Federale a Salerno, il nuovo quadriennio è partito con lo skiroll in primo piano, a
cominciare dalla ratifica dello staff tecnico dello skiroll. Riconfermato in toto, a
conferma del buon lavoro svolto in questi anni. Per la prima volta una buona mezzora
della riunione della Federazione più medagliata del CONI è stata dedicata alla sua
relazione. Si è parlato solo di skiroll, di consuntivi e di programmi per la stagione
entrante, e si è manifestata la volontà, pur nella limitatezza dei finanziamenti da
parte del Comitato olimpico, di investire su unattività in evidente crescita. Per
numero di gare, per tesseramento, per consensi. Ma, quel che più conta, per un guadagno
di immagine in una percentuale superiore rispetto alle altre tre discipline che pure alla
FIHP, anche nel recente passato, hanno portato gloria in quantità industriale. E la
conferma è venuta dagli sponsor Daliform e Consorzio Valli del Cimone che hanno confermato il
loro apporto, e da Sportful e Rolski che si sono aggiunti questanno.
Doveroso, dunque, che il presidente Sabatino Aracu manifestasse,
attraverso il consigliere Naroli che se nè fatto portavoce, il suo ringraziamento
agli atleti e ai tecnici per ciò che sono stati capaci di fare. E per dimostrare questo
ringraziamento in modo tangibile è stato deliberato un impegno di spesa per un
abbigliamento adeguato e completo che costituisca anche sul piano del "look" la
nuova immagine con la quale lo skiroll si deve presentare sul proscenio nazionale e
internazionale. Parità di trattamento con le altre discipline, ma anche doveri e una
mentalità del tutto nuovi. Che comprendono, fra laltro, anche il modo di affrontare
lo sport in unottica nella quale il risultato è sempre considerato fondamentale ma
non è tutto.

Vivere una vita sportiva per poter
affrontare le vittorie ma con etica e cultura che il costume attuale può considerare
anacronistica ma per chi fa sport deve sempre costituire il modello cui ispirarsi.
Abituarsi cioè ad aver rispetto delle regole in maniera puntuale e precisa, guadagnandosi
così il rispetto da parte di coloro che queste regole le impongono. E che sono volontari
dello sport ma intendono svolgere questo compito prima di tutto come educatori in grado di
far capire che lo sport, che può dare molto oggi, conta ancor di più nella vita di
domani se è stato in grado di formare una diversa mentalità. Quella del buon cittadino
che sa comportarsi con maturità e civiltà in ogni situazione, anche nelle più
incresciose.
Linvito
a tutti, quindi, perché in questo ed in altri raduni e nellattività agonistica ci
sia impegno sul programma da portare avanti, rispetto alla maglia che si indossa, un
comportamento negli alberghi che corrisponda allimmagine positiva che la Federazione
pretende da tutti i suoi affiliati. Considerando poi la convenzione stipulata con la Rai
per le riprese TV, un atteggiamento adeguato al cerimoniale quando ci si deve presentare
sul podio. La dimostrazione visiva che si è un bel gruppo anche dopo una dura fatica, e
non degli sbracati come a volte potrebbe capitare.
Allintervento del consigliere
nazionale, che ha assicurato la sua presenza al fianco nella squadra ogni volta che gli
sarà possibile, ha quindi fatto seguito quello del CT Papa per manifestare la
soddisfazione personale per questo primo traguardo raggiunto dallo skiroll di cui è stato
nominato responsabile tecnico solo due anni fa. Essere diventato, con pari dignità, parte
integrante e importante di una grande Federazione significa aver raggiunto un obiettivo al
quale si puntava da almeno 10 anni, ma è comunque ancor più vincolante perché ci si
trova ad essere maggiormente responsabili di fronte a se stessi e alla FIHP. Il salto di
qualità deve dunque continuare nel tempo, e per far sì che lauspicata nuova
mentalità possa essere assorbita dallintero ambiente è necessario che tutti
comprendano limportanza della comunicazione, di un franco scambio di idee, di una
maggior apertura al dialogo, di un miglioramento dei rapporti interpersonali,
privilegiando lo spirito di solidarietà e di squadra rispetto allindividualismo.
Su questi concetti gli atleti della nazionale avranno modo di meditare in questo
raduno e nel prossimo fine settimana a Trieste,
dove si ritroveranno in vista della prima prova di Coppa Italia, una sprint. Il primo
assaggio agonistico che consentirà di valutare gli effetti della stagione invernale sulla
neve con gli sci di fondo e del duro lavoro effettuato qui a Sestola. Due sedute al
giorno, anche sotto la pioggia. Il mattino in salita dal fondovalle Panaro fino a
raggiungere il Pian del Falco ( e sono quasi 20 km di dura salita) oltre la quale non si
può andare perché la strada verso il Passo del Lupo è ancora chiusa per la neve,
tecnica o preparazione "a secco" nel pomeriggio. Il tutto nel confortevole
ambiente dellalbergo "da Romano e Giusi" di Vesale, frazione a valle di
Sestola che offre unappetitosa e genuina cucina familiare che è il modo migliore di
reintegrare le energie spese negli allenamenti. Dopo tanta fatica diventa lecito indulgere
a qualche peccato di gola.
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

Aggiornato il 22-07-05. |