Mondiali skiroll: Druidi d'argento e Di Gregorio bronzo nel pursuit Degna conclusione di un campionato che ha visto la squadra azzurra primeggiare alla grande, anche se i seniores potevano fare ancora meglio con un po' di coraggio e sacrificio in più in questa gara conclusiva corsa in gruppo e risoltasi allo sprint. Nulla da fare, fra le donne, contro Elena Vedeneeva: forte dei 15 di vantaggio del prologo, ha fatto corsa solitaria. Per Viviana un secondo posto che conferma il salto di qualità. La Tremblade (Francia) 11 settembre Linseguimento (o pursuit come lo si voglia chiamare secondo i dettami Fis) ha chiuso i Mondiali di skiroll. Al già esaltante bilancio delle staffette e dello sprint la nazionale azzurra ha aggiunto la medaglia dargento di Viviana Druidi (nella foto sotto) e il bronzo di Alfio Di Gregorio. Viviana staccando nettamente in una volata durata 600 metri lucraina Lada Nesterenko alle spalle dellimprendibile Elena Vedeneeva che ha preso il largo fin dallavvio, forte del vantaggio di 15 secondi del prologo, Alfio inutilmente proteso a contrastare il maggior spunto veloce dellucraino Vitaly Martsyv e del russo Igor Glushkov, i soli in grado di spezzare il gruppo che per tre terzi di corsa ha assommato ben 27 unità e che si è selezionato solo nellultimo chilometro quando i volponi si sono messi a menar la danza. La classica situazione che, oltre alle gambe, richiede testa ed esperienza.
Proprio le qualità che ha messo in opera Viviana Druidi quando ha capito che era inutile tentare di agganciare la Vedeneeva, più potente di lei e più forte in volata, e anche lunica del lotto in grado di tentare limpresa solitaria, tanto vero che è andata a segno. La forestale ha optato, intelligentemente, per una corsa di rimessa: E andata avanti del suo passo, senza affannarsi più di tanto, facendosi raggiungere da avversarie che erano alla sua portata e nel finale, quando la fatica si è fatta sentire (non dimentichiamo che le donne correvano sulla stessa distanza di 26 km dei maschi) ha operato la scrematura definitiva. Raggiungendo lobiettivo massimo che poteva concretizzare, il secondo posto appunto.
Evidente il salto di qualità compiuto in questultima stagione, da quando cioè è riuscita a liberarsi del mal di schiena che laveva condizionata in passato. A darle ulteriore spinta e motivazioni le facilitazioni e gli appoggi di cui ha potuto godere: il distacco concesso dalla Forestale che le ha consentito di programmare diversamente la preparazione, laiuto del proprio ragazzo che, da bravo pattinatore, le ha insegnato le astuzie del mestiere migliorandone dunque la tecnica. D'obbligo, dunque, i ringraziamenti espressi nei loro confronti facendone partecipe chi, subito dopo larrivo, le chiedeva da che cosa dipendesse questa sua nuova personalità. Non certo in secondo piano va considerato il materiale che le ha messo a disposizione Evio Tiozzo, uno skiroll di nuova generazione. E stata lei stessa a portarne avanti lo sviluppo; dai test effettuati e messi a confronto con quelli del passato, si è trovata a guadagnare decine di secondi preziosi. Un buon lavoro di gruppo, che alla fine è risultato premiante e la soddisfa in pieno. Singolare trovare unatleta che non rivendica il merito esclusivo dei propri risultati, ma lo condivide con chi le è stato al fianco: non capita spesso ..
E invece mancato il gioco di squadra da parte dei maschi. Dopo pochi chilometri si sono trovati in (quattro senior e quattro junior) nel gruppo di 27 che ha perso progressivamente per strada la zavorra: una superiorità numerica in termini percentuali piuttosto che qualitativi, che sarebbe potuta risultare determinante se ci si fosse decisi a farsi parte attiva per operare la selezione. Ai big è però mancato il coraggio di inventarsi protagonisti su un percorso che, obiettivamente, rendeva difficile creare il buco indispensabile per levarsi di scia non tanto gli avversari più quotati, ma almeno quelli che, riparandosi nella pancia del gruppo, riuscivano a mantenerne il passo ma ingolfavano la fila.
E venuto meno anche il cuore, lo spirito di sacrificio delle proprie aspirazioni per favorire qualche compagno che, con una corsa resa più dura, e quindi selettiva, sul finale potesse tentare lazione solitaria o buttarsi nella volata con maggiori possibilità di far centro. Troppi galletti nel pollaio, evidentemente, senza un regista in campo che sapesse farsi valere. In un paio di occasioni ci ha provato Michele Rainer a rompere il plotone, ma nessuno dei compagni ne ha supportato lazione, e ci ha rimersso perché ha finito per trovarsi senza benzina nel finale. Gli altri hanno vissuto di rendita. Passi per gli juniores Pizzutto, Ballabio, Gioia e Carretta , che buttandosi nella bagarre sono riusciti a riportarsi sui primi cavandosela con onore, ma qualcosa di più era da aspettarsi dai più anziani.
Comprimari invece che protagonisti almeno di qualche spunto, incapaci di reagire quando da lontano è stato impostato lo sprint che ha messo in evidenza i più marpioni, che sono finiti sul podio; nellordine lucraino Vitaly Martsyv, il russo Igor Glushkov e lazzurro Alfio Di Gregorio. Quarto Simone Paredi, che pure ha maggiori doti velocistiche, il solo in grado di sfangarsela allo sprint con i due stranieri: ha perso il treno nel momento giusto, mentre Rainer, ormai sfiancato, si era defilato sullultima salita e Pession, rimasto per alcuni chilomeri con un solo bastoncino, cedeva sui saliscendi che precedono larrivo. Al di là della volata, dunque, una gara senza storia. Chi la poteva scrivere vi ha rinunciato non insistendo nellazione quando davanti si è formato un quintetto dopo che Paredi, Di Gregorio e Pession in 2 km si sono portati su Glushkov e Martsy che si erano ricongiunti dopo 500 metri. Così, progressivamente, il plotoncino si è ingrossato con i vari rientri, a cominciare da quello di Rainer con altri 5, e poi dai quattro juniores a scaglioni fino a formare il gruppo di 27 che, da quel momento, è andato avanti a mo di gregge senza il pastore e neppure il cane guida.
Nella classifica juniores, avulsa da quella assoluta, il migliore è risultato lo svedese Johan Andersson, protagonista assoluto anche di queste nostre cronache dei Mondiali, settimo allarrivo, mentre Glauco Pizzutto, con il 12° posto, è risultato il secondo di categoria, con Gioele Ballabio 4°, Massimiliano Gioia 5° e Gabriele Caretta 10°. Fra le donne, con Vedeneeva in fuga, è stata una lotta ristretta al secondo posto che ha confermato i valori fin qui espressi, come si può evincere dalla classifica. Sempre brillante Mateja Bogatec che ha vinto facilmente la volata per il quarto posto mettendo insieme altri punti preziosi per la Coppa del Mondo della quale è capolista, mentre Mateja Paulina e Laura Leoni si sono giocate in volata il decimo posto. La più giovane triestina lha spuntata sulla bolognese. Nella categoria juniores al successo della russa Yulia Zimakova si deve giustamente affiancare il terzo posto di Solange Chabloz davanti allazzurra Ana Kosuta: ulteriore conferma delle qualità di questa ragazza valdostana alla sua prima stagione nella specialità. Da rivedere in azione sui più selettivi percorsi di Coppa del Mondo a Sestola (MO) nel prossimo fine settimana. La classifica Seniores maschile Seniores femminile Juniores maschile Juniores femminile Le classifiche complete Giorgio Brusadelli
Aggiornato il 11-11-05. |