Scattano con la staffetta i
Mondiali di La Tremblade
Azzurri favoriti in condizioni
normali, ma il risultato dipende in parte anche dal tempo. E' prevista la pioggia, che
può rendere rischioso il percorso a forma triangolare, con una curva secca dove, oltre
alla tecnica, può aver peso anche la fortuna
La Tremblade (FR) 8 settembre.
Tutto è legato al tempo: il buon andamento del Campionato Mondiale che conta sul sole per
un buon afflusso di pubblico, le speranza della squadra italiana (nella
foto in basso) di far quel risultato che è nelle aspettative poiché cè
la certezza di aver preparato bene questa trasferta in terra francese, ma che possono
essere frustrate dalla pioggia che, purtroppo, le previsioni danno in arrivo proprio
in questi giorni. Una perturbazione atlantica che fa sicuramente bene
allagricoltura in sofferenza per la prolungata siccità ma non allo skiroll.
Questione di asfalto: cè infatti una parte del percorso dove si effettua il prologo
di venerdì mattina e linseguimento di domenica pomeriggio caratterizzato da una
pavimentazione che, con lacqua, diventa sdrucciolevole come una pista di ghiaccio.
In tal modo penalizza gli atleti che spingono di forza poiché non riescono a scaricare
sul terreno la potenza che sono in grado di imprimere allattrezzo. Che scappa via e
condiziona la successiva pattinata.
La nazionale azzurra al completo
Fra gli azzurri due in particolare: Alfio Di Gregorio, ed era una cosa che già si
sapeva, lunico limite di questo fuoriclasse, e Michel Rainer che già
nellultima prova di Coppa ha pagato sulla sua pelle le condizioni ambientali.
Avevamo parlato, nelloccasione, di probabile giornata storta che laveva fatto
finire nelle retroguardie della classifica che occupa invece stabilmente nei primi posti,
e ora ne abbiamo avuto la spiegazione dallo stesso protagonista che per quella prova
negativa è stato estromesso dalla staffetta in programma domani pomeriggio. Al suo posto,
infatti, il CT Pierluigi Papa ha inserito Jules Pession. Il che, naturalmente, ha reso
felici, oltre che i familiari, anche i fans che hanno seguito il valdostano in
questa sua prima trasferta mondiale.
Alcuni atleti della nazionale italiana provano il porcorso della gara di inseguimento
La squadra azzurra ha approfittato nella mattinata per provare il percorso del prologo e
dellinseguimento. Il primo si sviluppa sulla parte conclusiva sui 6 km conclusivi 26
km dellanello dellinseguimento che parte e arriva nella piazza di questo paese
che si affaccia su uninsenatura dellAtlantico. Spiaggia sabbiosa, finissima,
con la boscaglia alle spalle, attorno alla quale si sviluppa appunto il percorso della
gara, luogo ideale per vacanze, sfruttato da una serie di villaggi turistici. Non tutta la
squadra ha partecipato a questo sopralluogo, guidato dallallenatore Marco Ranaldi
per quanto riguarda i maschi, e dallo stesso CT per il gruppetto delle donne. I fratelli
David e Mateja Bogatec, Ana Kosuta, Mateja Paulina, Viviana Druidi, Alfio Di Gregorio,
Simone Paredi, Jules Pession avevano già avuto modo di testarlo nei giorni precedenti in
quanto, dopo la gara di Coppa a Geyer, si era trasferiti direttamente dalla Germania senza
rientrare in Italia come ha fatto il resto della squadra, che invece è arrivata ieri sera
in aereo, mentre i tecnici effettuavano la trasferta con i pulmini con i quali torneranno
poi da casa subito dopo le premiazioni.
Nel pomeriggio ha invece avuto luogo la cerimonia di apertura del
Mondiale. Semplicissima, senza troppi orpelli; giusto la sfilata delle delegazioni e
lindispensabile scambio di battute fra Pierre Gay Perret (nella
foto), membro del bureau esecutivo dello sci di fondo della Fis, e
Michel Vallet, sindaco di La Tremblade Ronce Les Bains, il suono della Marsigliese e
dellinno della Federazione Internazionale dello Sci. Con laugurio conclusivo
agli atleti di esprimersi al meglio in questa manifestazione.
Manifestazione che è stata organizzata nel migliore dei modi ma ha purtroppo un lato
dolente del quale non si può trovare altra spiegazione che la crisi economica che
colpisce un po tutta lEuropa. E una situazione pressoché generale. Non
ci sono soldi. Solo 10 le nazioni presenti sulle 25 attese: Francia, Italia, Russia,
Ucraina, Svezia, Turchia, Danimarca, Olanda, Germania e Sud Africa. E neppure a ranghi
completi. Unica a coprire tutte le gare seniores e juniores proprio la squadra azzurra che
ha saputo tirar la cinghia in previsione di questo appuntamento ed è venuta preparata al
meglio. Anche sotto laspetto coreografico era quella che faceva colpo nella sua
divisa ufficiale: veramente un bel gruppo.
Già da domani, nella staffetta, può giocare bene le sue carte e puntare
alloro quasi sicuramente con la squadra maschile seniores, molto probabilmente con
quella juniores pure maschile, e salire sul podio con le due femminili. Le poche
incertezze e quale sarà il gradino lo determineranno probabilmente le condizioni
ambientali. Proprio la tanto temuta pioggia che è sicuramente uguale per tutti ma
potrebbe fare qualche differenza a causa non solo dellasfalto ma pure della
conformazione del tracciato della staffetta, a forma triangolare, con una delle
curve ad angolo stretto che, con lasfalto bagnato, è in grado di creare più
di un problema. Si rischia di cadere, insomma, e compromettere quando buono fatto fino a
quel momento. Una questione di capacità tecniche, dunque, ma anche di fortuna. Ci si
augura che sia uguale per tutti, ma preferibilmente dalla nostra parte.
Il team della Francia
In questo caso ci sentiamo più sciovinisti dei francesi. Che ci temono
e proprio per questo che non schierano i loro elementi migliori, per evitare brutte
figure. Primo fra tutti quel Vincent Vittoz che è il campione mondiale uscente e che
rinuncia a difendere il suo titolo dall'assalto di Alfio Di Gregorio che a Cervinia, nel
2002, finì alle sue spalle e che si sarebbe meritato questa rivincita. Vittoz
nell'occasione della prova iridata si assicurò un bel vantaggio nel prologo in salita e
di difese poi nell'inseguimento su percorso misto. Qui c'è solo percorso misto, che
favorisce gli azzurri oltre che qualche russo. Di qui la sua rinuncia.
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
Aggiornato il 11-11-05.
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