Sestola pursuit di Coppa: incontrastato dominio dei fondisti Successo di Pierluigi Costantin e dell'ucraina Lada Nesterenko, che hanno fatto la differenza nella seconda frazione a tecnica classica con il passo spinta dove gli skirollisti procedevano con l'alternato SESTOLA (MO) 17 settembre Finale di Coppa del mondo con una escalation in negativo che peggio di così non si sarebbe potuto farlo apposta. Una brutta figura per lItalia dal punto di vista organizzativo, coreografico e della partecipazione. E di conseguenza dellimmagine. Come già lanno scorso, pubblico totalmente assente non solo lungo il percorso ma anche al cambio (che pure è spettacolare) e allarrivo del doppio pursuit. Neppure si fosse in un arido deserto, lontano da tutti, piuttosto che in un ameno paese dellAppennino emiliano che di questi tempi è particolarmente rinomato per la raccolta e il commercio di funghi. Porcini a quintali. Per quanto si tratti di uno sport minore come lo skiroll, una prova di Coppa del Mondo dovrebbe di per se stessa costituire un motivo di richiamo specialmente in una località che non abbonda certo di manifestazioni di tal lignaggio: invece è stata assolutamente e inconcepibilmente ignorata. In tutte le sue fasi, a cominciare dalla cerimonia inaugurale. Non uno striscione né bandiere né manifesti; unica segnalazione che fosse in programma una gara le transenne che impedivano laccesso alle auto nellampio parcheggio sottostante alla piazza dove si effettuava il cambio degli skiroll e qualche foglio volante formato A4 con il quale si annunciava la chiusura del percorso dalle 11 alle 13,00. Sul traguardo di Pian del Falco, poco più di 4 km a monte di Sestola, unico segno di vita la postazione dei cronometristi e una speaker sicuramente di buona volontà ma, anche per mancanza di notizie da radio corsa, del tutto inesperta a tener desta lattenzione dei pochissimi presenti raccontando magari qualche barzelletta giusto per ingannare l'attesa. I quali presenti altro non erano che gli addetti ai lavori, qualche familiare degli atleti e i conducenti delle auto e dei pulmini che dovevano riportare a valle i concorrenti. Tutta gente che per raggiungere il posto aveva motivi di ordine personale piuttosto il divertimento di cui la manifestazione doveva essere portatrice. Una sinecura allucinante della quale, onestamente, non si comprendono i motivi poiché ci deve pur essere stato qualcuno che, una volta assicurata allItalia, come lanno scorso, la prova finale di Coppa, si è assunto lincarico dellorganizzazione e delle relative spese delle quali qualche altro prima o poi dovrà pur chiedere ragione. Pare quasi di essere di fronte al giocattolo con il quale gli sconosciuti di cui sopra intendono trastullarsi per piacere personale, incuranti delle conseguenze nefaste che si riflettono inevitabilmente sullimmagine dellintera Coppa del Mondo che pure ha avuto tappe interessanti a Cesis in Lettonia e a Geyer in Germania, ed esaltanti a Villard de Lans in Francia e Oroslavje in Croazia. Tutte località che la loro parte lhanno assolta in pieno, con maggiore o minor fulgore, ma sicuramente bene sul piano della partecipazione del pubblico, mentre qui si è creata una situazione penosa. In Croazia addirittura festa cittadina con tanto di fuochi artificiali, qui comportamento da sprovveduti, al limite della decenza. Roba da vergognarsi, proprio di fronte ai massimi esponenti della Commissione FIS dello skiroll, quella che, tra laltro, ha pure il compito di valutare le candidature. Insomma, per dirla in breve, si è fatta una pessima figura. Si è persa la faccia, il che non è certamente di buon auspicio per un sport che punta a crescere ma che in questa occasione è piombato in uninvoluzione che lo riporta ai tempi bui. Cè da augurarsi che chi ha causato questo effetto si faccia un esame di coscienza e abbia, se non il coraggio, almeno la dignità di chiedere scusa e di levarsi dai piedi per il futuro per non compromettere ulteriormente quel poco che si può ancora salvare e rilanciare. Quanto alla gara, neppure la possibilità di descriverne landamento se non attraverso il racconto dei protagonisti per il semplice motivo che non si è neppure avuto il buon senso di mettere il cronista in condizione di seguirla se non in zona traguardo raggiunto comunque a piedi. Unico giornalista presente, fatto venire appositamente da lontano perché scrivesse qualcosa, e abbandonato a se stesso. Se non altro al piacere di farsi una bella passeggiata in mezzo al bosco, salutare e interessante visto che è servita a dare unocchiata ai funghi cui si fa riferimento sopra, con il rimpianto di non essersi adeguatamente attrezzato per la raccolta. Non è che ci sia troppo da raccontare su una gara del genere, con percorso tutto in salita, dove a far la selezione non è stato il primo tratto a skating con partenza in linea, ma il secondo a tecnica classica, dopo che al cambio lucraino Martsyv ha preceduto di una manciata di secondi la sfilata della Nazionale Lunghe Distanze con l'allenatore Marco Selle schierato con il gruppo di Coppa. Outsider in veste di agonista senza troppa fortuna. Bello stile, ma fiatone. L'anagrafe pesa, la classe non basta più. Nazionale maschile e femminile, questultima sempre con unucraina, Lada Nesterenko, a far da battistrada. Tutti fondisti, a conferma, semmai ve ne fosse bisogno, che su percorsi del genere agli skirollisti puri resta solo lonore di una buona difesa ma non certamente la possibilità di ergersi a primattori. Differenza di motore, specialmente nel classico, dove i fondisti vanno di passo spinta anche sul duro mentre lo skirollista ricorre allalternato; e poi anche una questione di forma, che per il fondista in questa fase della stagione è in crescita ma in calo per lo skirollista, reduce da uninfinità di gare e quindi con le energie ormai al lumicino. Ne sa qualcosa lo stesso Alfio Di Gregorio, il re della specialità, presentatosi al via in precarie condizioni di salute, che ha pensato bene di fermarsi a metà gara per non compromettere la partecipazione agli ultimi appuntamenti. In particolare il Grand Prix Sportful, fra due settimane, da sempre terreno minato per gli specialisti dello skiroll. Altrettanto minato larrivo per il pur bravo ucraino Martsyv che, una volta raggiunto da Costantin ai piedi della salita conclusiva, ha cercato di sfruttarne il lavoro, evitando di dargli il cambio se non per qualche decina di metri quando lazzurro del fondo si è fermato di colpo. Senza storia la volata: Costantin (nella foto), sempre a passo spinta, ha aumentato landatura, laltro ha cercato di reagire incrementando le frequenze del suo alternato. Un tentativo di recupero esauritosi in neppure 10 metri, tanto da restar secco a 30 dal traguardo e accumulare, in uno spazio così ridotto, ben 7 secondi di distacco. Frazionati tutti gli altri, uomini e donne. Al terzo posto un sorprendente Fiorentini (foto sopra), primi della nazionale skiroll Viviana Druidi e Valerio Theodule. Questultimo, però, è un ex azzurro del fondo passato questanno agli sci a rotelle, con notevoli risultati peraltro, specialmente nelle gare in salita e a tecnica classica. Fra gli juniores, dopo una serie di prove opache, ultima quella dei Mondiali, ritorno al successo del turco Muhammed Kizilarslan, che ha preceduto di poco il nostro Matteo Quadrubbi con Gabriele Caretta poco più lontano, mentre Barbara Antonelli ha dominato nella categoria femminile davanti ad Elisa Grill, delle Fiamme Oro, entrate nel giro della nazionale proprio per questa occasione. Giorgio Brusadelli
La classifica Seniores maschile Seniores femminile Juniores maschile Juniores femminile
Le classifiche complete Aggiornato il 24-10-05. |