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Pietro Piller Cottrer e Alfio Di Gregorio: sfida fra titani SESTOLA (MO) 24 settembre - Poco più di mezzora per percorrere i 12 km che, dal fondovalle del Panaro, conducono a Sestola. Messi in termini di velocità, sono 24 km/h. La media di un ciclista di ottimo livello, che sappia spingere di rapporto, è stata toccata da Pietro Piller Cottrer e da Alfio Di Gregorio che, come capita da anni, di questi tempo riaprono la loro personale sfida sugli skiroll che, come primo atto, va solitamente in scena a Rubbio (VI). SullAppennino modenese, nella Rollissima, ha vinto il fondista che meglio si destreggia in questa specialità, con una soluzione di forza, scattando a metà gara. Una rivincita voluta e cercata dopo che il campionissimo, ai primi di luglio, senza troppi complimenti si era sbarazzato di lui sulla strada che porta verso lAltopiano di Asiago 7 Comuni. Differenza di condizione, allora, con il forestale in crescita di forma in vista degli appuntamenti di Coppa del Mondo, e con il carabiniere ad inizio ripresa dopo la stagione agonistica sempre di Coppa ma di sci di fondo. Prossimo appuntamento domenica in Valtellina. Ancora una gara in salita, da Sondrio ad Albosaggia. Il terzo confronto il 10 ottobre, a Feltre, nel Trofeo Sportful, lunica gara che Di Gregorio non è mai riuscito a vincere. Quasi una maledizione: ne è sempre stato respinto. Terreno per fondisti, infatti, la salita che porta al Passo Croce dAune dove Tullio Campagnolo fece talmente tanta fatica che maturò linvenzione di quel cambio di velocità che avrebbe rivoluzionato il ciclismo. Un albo doro che, nei 25 anni di storia di questa gara, riporta i nomi dei più grandi fondisti. Tre nomi per tutti: Maurilio De Zolt, Elena Vialbe, Stefania Belmondo. Non cè invece quello di Alfio Di Gregorio per quanto ogni volta si sia accostato a questa prova con rinnovata fiducia nelle proprie aspirazioni. Neppure con la preparazione specifica attuata lanno scorso. A metterlo in difficoltà, in quelloccasione, la pioggia che aveva reso viscido lasfalto impedendogli di scaricare, con la rabbia, una potenza che in condizioni del genere richiederebbe una diversa applicazione della spinta sul terreno. Che è congeniale più ai fondisti abituati a scivolare sulla neve, quasi sfiorandola, che non agli specialisti dello skiroll. Questione di pressione, di differente apertura della pattinata, di un diverso lavoro di braccia. A Sestola Pietro è venuto dopo una settimana di duro lavoro sul ghiacciaio di Ramsau. Un lungo viaggio in auto con la moglie e il figlioletto. Non certo le condizioni ideali per rinnovare la sfida con lamico-rivale Alfio che era già sul posto ma si portava addosso la fatica dello skiathlon di venerdì e della staffetta del giorno dopo. Tutte gare in salita, affrontate con un enorme dispendio di energie. Con il cuore e con le gambe, senza ricorrere a quei calcoli che la testa avrebbe dovuto suggerire. Uno sforzo sicuramente premiante, ma anche inutile e controproducente in quanto non strettamente necessario per ottenere il successo nella classifica finale di Coppa del Mondo che sarebbe arrivato ugualmente. Per entrambi, dunque, condizioni non ottimali, che avrebbero potuto inficiare lo spettacolo che il loro confronto diretto ha sempre offerto a chi segue questo sport da appassionato ma anche con occhio da intenditore. La loro è sempre una sfida fra titani, e si è rinnovata anche in questa occasione. Dopo la sparata iniziale di Pertile, si sono subito portati davanti alternandosi a tener alta landatura per creare la selezione. Strappi alterni, una scrematura progressiva, finché si sono ritrovati soli. Un allungo dietro laltro, stilettate che lasciano il segno nei muscoli, finché Pietro crea un buco che Alfio non riesce a chiudere immediatamente riportandosi in scia. Il distacco, di tornante in tornante, si dilata, sale a 100 metri che si riducono della metà quando, in un rigurgito di orgoglio cerca di riportarsi sotto. Dura poco. Con la fatica subentra un mal di schiena fastidioso che gli impedisce di spingere come vorrebbe e lo costringe ad unandatura di crociera mentre laltro si invola verso il traguardo. Dietro, intanto, rimonta in bella progressione Marco Fiorentini, un ragazzotto volitivo aggregato alla Forestale, che non patisce certo di soggezione. Dopo la rottura di una ruota nello skiathlon, è in credito con la fortuna e il terzo posto al traguardo lo ripaga solo in parte. Gli resta comunque la soddisfazione di essersi battuto quasi alla pari con i due mostri che lhanno preceduto, tanto da poter cullare la prospettiva di poterne seguire le orme. E con lui anche Eugenio Bianchi, ancora junior ma già allaltezza della categoria superiore: peccato che questioni di regolamento gli abbiano impedito di partire con i seniores. Correndo in solitaria, ha ottenuto il quarto tempo assoluto come dimostrano i tempi riportati sotto, che danno la misura dei valori in campo. Spettacolo agonistico che ha onorato questa prova finale di Coppa del Mondo, che è stata invece snobbata dal pubblico e dai media neppure si trattasse della coppa del nonno. Una cosa avvilente per chi si è dato tanto da fare per organizzarla. A mente fredda, fatte le dovute valutazioni, cercheremo di analizzare i motivi che hanno dato luogo ad una situazione che rischia di minare la credibilità che questo sport si è guadagnato a suon di risultati che le altre nazioni ci invidiano. Ci rintronano ancora le orecchie per tutte le volte che è stato suonato il nostro inno nazionale. Davanti ai protagonisti e a pochi intimi: perché questa mortificazione?
Giorgio Brusadelli |
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La classifica: POS. NOME COGNOME NAZIONE TEMPO SENIOR Uomini 1 Pietro Piller Cottrer ITA 30'10" 2 Alfio Di Gregorio ITA 30'31" 3 Marco Fiorentini ITA 31'13" 4 Simone Paredi ITA 32'13" 5 Alberto Pertile ITA 32'22" 6 Rikard Grip SWE 32'28" 7 Valerio Theodule ITA 32'30" 8 Renato Marina ITA 32'31" 9 Andrea Stella ITA 32'39" 10 Igor Glushkov RUS 32'41" SENIOR Donne 1 Elena Veedeneva RUS 37'45" 2 Vita Yakymchyk UKR 37'47" 3 Lada Nesterenko UKR 37'57" 4 Elena Rodina RUS 38'21" 5 Cristina Paluselli ITA 38'42" 6 Viviana Druidi ITA 40'00" 7 Karin Moroder ITA 40'06" 8 Laura Leoni ITA 40'09" 9 Marina Firsova RUS 40'28" 10 Dorota Dzadkowiec POL 40'45" JUNIOR Uomini 1 Eugenio Bianchi ITA 31'59" 2 Christian Ivaldo ITA 33'13" 3 Anton Zuev RUS 33'16" JUNIOR Donne 1 Natalia Myakotina RUS 44'49" 2 Ester Ribolzi ITA 44'58" 3 Mateja Paulina ITA 50'25" GIOVANI Uomini 1 Kyzilarslan Muhammed TUR 32'07" 2 Mattia Lanfranchi ITA 34'22" 3 Matteo Fontana ITA 34'47" GIOVANI Donne 1 Nathalie Rissema OLA 45'06" 2 Chantal Chabloz ITA 45'23" 3 Kyzylarslan Makbule TUR 45'41" MASTER 1 1 Mario Concini ITA 34'55" 2 Giampaolo Englaro ITA 35'03" 3 Rolando Cuaz ITA 35'19" MASTER 2 1 Vittorino Corso ITA 37'10" 2 Victor Gulyaev RUS 37'27" 3 Roberto Martini ITA 39'03"
COPPA DEL MONDO 2004 CLASSIFICA FINALE
Senior Uomini 1. Alfio Di Gregorio (ITA) 384 punti; 2. Igor Glouchkov (RUS) 306 ; 3. Simone Paredi (ITA) 246
Senior Donne 1. Elena Veedeneva (RUS) 410 punti; 2. Vita Yakymchyk (UKR) 249; 3. Viviana Druidi (ITA) 241
Junior Uomini 1. Eugenio Bianchi (ITA) 327 punti; 2. Maurits Hofman (OLA) 262; 3. Anton Zuev (RUS) 246
Junior Donne 1. Ester Ribolzi (ITA) 440 punti.; 2. Natalia Myakotina 240
Giovani Uomini 1. Muhammed Kyzilarsan (TUR) 440 punti; 2. Desmond Verboot (OLA) 328; 3. Matteo Fontana (ITA) 280
Giovani Donne 1. Marie Mewes (GER) 326 punti; 2. Ana Kosuta (ITA) 287; 3. Esra Gunes (TUR) 278
Master 1 1. Roberto Villa (ITA) 352 punti; 2. Stefano Corradin (ITA) 262; . 3. Leonid Golubkov (RUS) 248.
Master 2 1. Vittorino Corso (ITA) 280 punti; 2. Juergen Rademacher (GER) 246 p |