25º GRAN PRIX SPORTFUL
GARA PROMOZIONALE DI SKIROLL IN SALITA
PEDAVENA-CROCE D'AUNE
05 Ottobre 2003
Pietro Piller per distacco su Koukal
e Checchi nel Gran Prix Sportful. Di Gregorio 7°
FELTRE 5 ottobre Pietro
Piller Cottrer (nella foto), ha rivinto il Grand Prix Sportful. Lanno
scorso aveva diviso il successo con Giorgio Di Centa,
questa volta è arrivato tutto solo controllando agevolmente gli avversari dopo aver
guadagnato un margine di quasi mezzo minuto. Il tempo, 3738", è uno dei più
alti registrati da quando si corre da Feltre al passo Croce dAune, sulla distanza di
km 11,300, 250" più di quanto impiegato da Muehlegg il 7 ottobre 2001, ma
cè una giustificazione: lacqua che ha imperversato prima della partenza,
impedendo un adeguato riscaldamento, e poi ancora nel finale di gara e ha inzuppato il
fondo stradale. Condizioni che, spiegano i tecnici, impediscono agli atleti più massicci
di scaricare a terra la potenza, costringendoli a ricorrere maggiormente alla spinta di
braccia. Per usare un paragone automobilistico, quel che capita in Formula 1 alla Ferrari
su certi circuiti nei quali non riesce a scaricare sulla pista la potenza di cui dispone
il motore.
Senza nulla togliere al vincitore, che è stato eccezionale, ad essere
maggiormente penalizzato è stato Alfio Di Gregorio, il campionissimo dello skiroll che ha
proprio nella potenza la sua arma migliore e che si era preparato in modo particolare
proprio per questa gara che regolarmente lo respinge tutti gli anni. I duri tornanti, che
in certi punti raggiungono una bella pendenza, è come se diventassero un muro. Per lui
questa è una corsa dannata. Abituato alle alte velocità e alla pattinata lunga,
spingendo più con gli arti inferiori che con quelli superiori, deve mettersi a lavorare
di braccia e aumentare le frequenze, cosa che lo costringe quasi ad imballarsi. E
stato così anche in questa occasione.
Eppure la gara si era messa bene, con un avvio velocissimo nel tratto in falsopiano fino a
Pedavena, dove a tener alto il ritmo è stato Di Gregorio. La selezione è maturata già allattacco
del primo muro e lhanno fatta lui e Pietro, guadagnando immediatamente una cinquantina di metri e aumentando poi il vantaggio nei
successivi chilometri. Proprio nel tratto a lui più favorevole, nel falsopiano a metà
gara dove la pendenza si riduce e che in teoria avrebbe dovuto costituire la rampa ideale
di lancio per lo specialista, a fare la differenza è stato invece il fondista che pure,
alla vigilia, si sentiva già battuto prima di correre ritenendosi poco preparato per
affrontare un avversario che questanno ha vinto ogni gara alla quale ha partecipato.
Falso allarme: infatti, proprio mentre il motore di Alfio
perdeva qualche colpo cominciando a battere il testa, quello di Pietro saliva ancora di giri permettendo al fuoriclasse di
Sappada di allungare mentre il forestale di Bassano
veniva risucchiato dagli inseguitori che si erano via via selezionati.
Da quel momento per lazzurro del fondo è stata una
marcia trionfale, mentre alle sue spalle i gruppetti che si erano formati si
sgranavano ulteriormente allungandosi in una lunga fila indiana che perdeva
progressivamente pezzi. Si portava avanti il ceco Martin
Koukal, sulla cui scia resisteva per un certo tratto Silvio
Fauner che però finiva per pagare un ritmo per lui eccessivo nelle condizioni
attuali, con il mal di schiena che si porta dietro e che si fa sentire sotto sforzo. Un
malanno con il quale dovrà abituarsi a convivere. Impressionante la progressione di Valerio Checchi e altrettanto valido il recupero di Thomas Moriggl, entrambi reduci, come del resto Florian
Kostner e gli altri ragazzi del Gruppo Torino 2006, da una settimana di carico allo
Stelvio dove, in un allenamento con gli skiroll, sono arrivati ad affrontare la salita da
Prato al Passo. Una trentina di chilometri a passo alternato, con quasi 2500 metri di
dislivello che sono sicuramente produttivi in vista dellattività agonistica su neve
ma non certo consigliabili per chi volesse cullare ambizioni di successo in questo Gran
Prix Sportful.
Checchi, e lo scrivevamo in sede di
presentazione della corsa, era un candidabile alla vittoria e lo ha dimostrato con la sua
prestazione: buon terzo alle spalle di Koukal e a 13 secondi da Piller. «Non ho fatto
niente di specifico per questa gara -ha detto allarrivo-. Abbiamo lavorato
tanto questa settimana in quota. Sono quindi partito molto lentamente, tanto da essere
36° allattacco della salita. Poi, quando ho preso un buon ritmo, ho cominciato a
saltare come birilli quelli che mi precedevano. Visto come è finita, con un po più
di convinzione e se mi fossi mosso prima avrei sicuramente raggiunto Koukal e magari fatto
anche un pensierino su Pietro. Comunque sono già contento di aver migliorato di un posto
il piazzamento dellanno scorso».
Soddisfatto naturalmente Roberto Campaci, lallenatore della Torino 2006 che vede
premiato il suo lavoro dalla crescita costante dei suoi ragazzi. «Si applicano tanto,
con professionalità. Credono in quello che fanno e, di conseguenza, rendono di più di
quello che possa aspettarsi chi non li conosce come me. Moriggl può non piacere sul piano
tecnico, poiché manifesta una certa scompostezza di movimenti, che sono però
estremamente efficaci. Inutile cercare di migliorare sul piano dello stile il suo
comportamento posturale. Alla sua età sarebbe addirittura controproducente. Quello che
conta è il motore, che è da formula 1. Bravissimo anche Florian, un altro sul quale si
può contare. Completamente recuperato dopo una stagione in cui ha avuto qualche problema
di troppo».
Inutili troppi commenti sullandamento della gara. Lordine di arrivo parla da
solo di una selezione maturata naturalmente con il passare dei chilometri e
laccumulo della fatica, appesantita ulteriormente dalle condizioni ambientali che
imponevano un "doppio" un po anomalo, dovendo pattinare quasi con la sola
forza di braccia senza poter trasmettere più di tanto la spinta di gambe per il semplice
fatto che lo skiroll scivolava via. Di Piller si è detto: grandissimo come il solito in
questa gara.
Koukal (nella foto), era stato presentato come la stella ed è
stato pari alle aspettative anche in questa specialità che abitualmente pratica solo per
lallenamento al fondo, con attrezzi diversi e non certo su percorsi del genere. La
grossa sorpresa semmai è stata costituita dal finlandese Pyykonen:
si sapeva che è bravo con gli sci, ma nessuno avrebbe mai immaginato che potesse arrivare
quinto in una corsa tanto dura. E probabilmente la prima volta che affronta una
salita di questa lunghezza e con pendenze proibitive per gente abituata alla pianura.
Ancor più sorprendente il connazionale Olli Ohtonen, poco
conosciuto anche come fondista, ma pure Pirjo Manninen,
che ha dominato in campo femminile, lasciando ad un minuto abbondante lazzurra Arianna Follis. In difficoltà, ma ugualmente quinta e con
relativo distacco dalle azzurre del fondo, Erika
Bettineschi, la grande speranza dello skiroll femminile. Leggera com'è, questa gara
poteva essere alla sua portata, ma il fondo bagnato e la pendenza si sono rivelati un
ostacolo troppo grosso per procedere di solo "crik crok", il passo pattinato
corto di salita.
Per quanto riguarda gli juniores, da sottolineare, infine, il secondo posto del comasco Eugenio Bianchi, grande promessa dello skiroll che è stato
battuto di una ventina di secondi dallo spagnolo Jmenez ma ha preceduto a sua volta il
fondista azzurro Alessandro Follador. Ulteriore conferma di una classe ripetutamente messa
in evidenza durante tutta la stagione, ma non contro avversari che godevano di
considerazione superiore, ma che gli sono finiti alle spalle.
La classifica:
Assoluta maschile: 1.. Pietro Piller
Cottrer 3738"; 2. Martin Koukal a 9"; 3. Valerio Checchi 13", 4.
Thomas Moriggl 20"; 5. Lauri Pyykonen 31"; 6. Juan Jesus Gutierrez 39"; 7.
Alfio Di Gregorio 44"; 8. Olli Ohtonen 49"; 9. A. Diego Ruiz 54"; 10.
Giorgio Di Centa 116".
Assoluta femminile: 1. Pirjo
Manninen 47.07; 2. Arianna Follis 1.04; 3. Anna Santer
1.29", 4. Stephanie Santer 221";
5. Erika Bettineschi 238"; 6. Magda Genuin
2'49".
Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it
Aggiornato il 02-11-03. |